Avete mai sentito parlare del tomatillo? È un frutto originario dell’America, molto simile ai pomodori che ha il vantaggio di possedere poche calorie, ma ha più grassi e proteine del classico pomodoro rosso; vanta anche spiccate proprietà antiossidanti ed è un toccasana per la vista, per la pelle e per il cuore. Dunque cerchiamo di conoscere più da vicino questo frutto e scopriamo anche come usarlo in cucina, cominciando proprio dalle proprietà benefiche del tomatillo.
Non è ancora facile da reperire, ma in qualche grande ipermercato avrete sicuramente modo di acquistare questi piccoli pomodori verdi che spesso possono presentare macchiette bianche o violacee, con un sapore particolare tendenzialmente poco dolce e acidulo. Il tomatillo è un frutto povero di calorie – si stima che in media 100 grammi contengano appena 32 kcal – ed è particolarmente ricco di proteine e grassi. Si differenzi dal pomodoro per l’assenza di licopene, ma in compenso possiede potenti antiossidanti dalle comprovate proprietà antitumorali e antibatteriche. È anche un concentrato di potassio, Vitamine A, C e B2 e diversi flavonoidi, tutti elementi che contribuiscono alla salute della vista e che mantengono la nostra pelle sana e giovane, grazie anche all’influenza del betacarotene. È un toccasana per il cuore e in generale per il sistema cardiocircolatorio proprio perché possiede tanto potassio mentre il sodio è quasi del tutto assente, per cui è indicato anche per chi ha problemi di ipertensione. Insomma, un vero e proprio frutto della salute che vale la pena di provare!
Non sono mai stati messi in evidenza particolari effetti collaterali, ma sicuramente il tomatillo possiede sostanze che possono provocare reazioni allergiche a soggetti predisposti. Queste persone, dopo aver mangiato questo frutto, possono andare incontro ai comuni sintomi di un’allergia come irritazione e prurito alla pelle, alle labbra e agli occhi, oppure a problematiche respiratorie.
Diciamo immediatamente che il tomatillo ha un sapore particolarmente acido che può non piacere a tutti; questo è il motivo per cui non viene quasi mai consumato da solo ma utilizzato per preparare salse agrodolci come quelle utilizzate nella cucina messicana, non a caso è un frutto coltivato nell’America Latina e poi importato anche al Nord. Si può comunque aggiungere ad un piatto di carne e alle insalate e se il sapore non vi crea fastidio può anche essere mangiato anche da solo, semplicemente con un po’ di olio e origano.
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