Spesso non si considera che l’orgasmo, come una delle tante esperienze di piacere godibili in coppia, se viene cercato in esclusiva rischia di diventare un piacere troppo riduttivo, tanto che l’esperienza sessuale viene limitata all’indispensabile, riducendosi a pochi secondi, come uno sfogo. Se poi l’orgasmo diventa un must, un obiettivo fisso, un bisogno necessario nella ricerca del piacere, quando, come spesso succede, qualcosa si inceppa, l’esperienza sessuale, da esperienza gioiosa e piacevole, diventa sgradevole, irritante, addirittura frustrante.
Tale aspettativa rischia così di privare tante persone non solo del piacere propriocettivo tipico dell’orgasmo, ma pure del piacere di godere liberamente di altre espressioni sessuali e percezioni erotiche di coppia, comunque importanti come l’esperienza orgasmica. Oltre all’idea disfunzionale dell’esperienza sessuale, vista riduttivamente come penetrazione, vari fattori (risolvibili con specifica terapia sessuologica) possono inibire all’uomo e alla donna la voglia d’orgasmo, come ad esempio la non-accettazione ed il senso di vergogna verso il proprio corpo, una ridotta attività immaginativa ed emotiva, una mancata propriocezione delle sensazioni premonitorie dell’orgasmo; una inadeguata stimolazione clitoridea o peniena, una difficoltà pervasiva a rilassarsi e a lasciarsi andare, magari per timore di subire un giudizio negativo o per paura di perdere il controllo, e ancora un basso grado di familiarità ed intimità con il proprio partner, una attenzione troppo elevata rivolta al piacere del partner, ridotte occasioni di esperienza erotica e in qualche caso anche una scarsa educazione sessuale e di anatomia degli organi genitali di entrambi i sessi. Altre situazioni e condizioni possono ostacolare la ricerca del piacere orgasmico: una religiosità troppo rigida, un trauma del passato, un basso desiderio o altri disturbi della sessualità maschile e femminile, tanto per citare alcune delle più rilevanti.
Il mancato raggiungimento dell’orgasmo può far ipotizzare al sessuologo clinico una disfunzione sessuale denominata appunto “disturbo dell’orgasmo”. Nell’uomo tale disturbo (“disturbo dell’orgasmo maschile”) è piuttosto infrequente e si presenta nelle forme dell’eiaculazione ritardata e della eiaculazione impossibile o assenza di eiaculazione che, secondo i clinici, rimandano a caratteristiche personologiche maladattive e a specifiche psicopatologie da trattare psicoterapicamente. Molto frequente è invece la mancanza o l’inibizione dell’orgasmo nella donna, particolarmente nelle nubili o sotto i 35 anni, definita “primaria” nel caso in cui non abbia mai avuto in vita sua un’esperienza ritmica con un inizio ed una fine, diversa dal massimo piacere (circa 8%-10% delle pazienti), mentre l’anorgasmìa cosiddetta “secondaria”, subentrata successivamente, spesso in seguito ad un evento traumatico, va riferita alla mancanza di esperienza orgasmica con il partner attuale, mentre si parla di anorgasmìa situazionale quando l’orgasmo viene raggiunto solo con certi partner o in particolari circostanze.
Nella valutazione clinica di una lamentata disfunzione orgasmica nella coppia va sempre considerato il disfunzionamento sessuale di entrambi i partner (se entrambi presenti), per evitare che un’eventuale inibizione orgasmica femminile o la non sincronizzazione dell’eccitazione nel rapporto possano essere addebitate all’eiaculazione precoce del maschio. Infatti motivi socio-culturali portano a premere più sugli uomini affinché durante il rapporto soddisfino le donne che non viceversa per cui si è più facilmente propensi a vedere, nel mancato controllo orgasmico, una disfunzione eiaculatoria piuttosto che un problema solo o anche della partner femminile. Pertinenza specifica del sessuologo clinico è di considerare le varie casistiche di mancato orgasmo, valutarne la gravità e le cause e risolverle con successo per sempre.