Sindrome dell’ovaio policistico, i campanelli d’allarme da non sottovalutare

di Alice Marchese


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L’ovaio policistico si manifesta con l’irregolarità del ciclo mestruale e con altre caratteristiche particolarmente riconoscibili. Le cause non sono ancora chiare, ma i sintomi sì. Pertanto essendo visibili, compaiono subito dopo il menarca oppure si sviluppano nel corso degli anni.

I sintomi della sindrome dell’ovaio policistico

Le donne con sindrome dell’ovaio policistico possono presentare irregolarità del ciclo mestruale  che si articola con un intervallo tra una mestruazione e l’altra di più di 35 giorni, meno di 10 cicli mestruali all’anno, con infertilità nel 40% dei casi. Inoltre ci sono segni di iperandrogenismo cioè elevati livelli di androgeni nel sangue e conseguente crescita eccessiva di peli, acne, alopeciae segni di insulino-resistenza con conseguente difficoltà a perdere peso.

I sintomi possono comparire subito dopo il menarca (la prima mestruazione) oppure svilupparsi nel corso degli anni.

Diagnosi

La diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico viene fatta in presenza di 2 dei 3 seguenti criteri: disfunzioni ovulatorie, iperandrogenismo (sia sulla base dei dati clinici che sulla base dei dati di laboratorio), ovaie policistiche all’ecografia pelvica.

Utile quindi:

  1. E’ opportuna una visita ginecologica per comprendere le dinamiche dell’ovaio policistico. Ma non solo.
  2. Ecografia transvaginale per visualizzare l’aspetto delle ovaie e le loro dimensioni.
  3. Dosaggi ormonali, eseguiti mediante un prelievo di sangue, per valutare con dati di laboratorio il livello degli androgeni nel sangue.

Trattamenti

Il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico varia in base alla persona. Per le irregolarità mestruali, l’acne e l’irsutismo (eccessiva crescita di peli) può essere utile l’assunzione di una pillola anticoncezionale contenente estrogeni e progesterone. Per le pazienti che cercano una gravidanza verranno loro prescritte terapie specifiche volte a ripristinare l’ovulazione spontanea e a migliorane il quadro metabolico.

Il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico mira a: correggere le anomalie ormonali e quindi ridurre i rischi di un eccesso di estrogeni (p. es., iperplasia endometriale) e di un eccesso di androgeni (p. es., malattie cardiovascolari). Inoltre ha il compito di alleviare i sintomi e migliorare la fertilità

Adotta un corretto stile di vita fin da giovane

La PCOS non è sterilità, dunque non si rischia di non avere figli qualora si abbia il desiderio di maternità. Ma è essenziale regolare la propria vita sin dalla più giovane età.

Ovaio policistico nelle ragazze adolescenti

In questo caso la situazione risulta più complessa a causa dei cambiamenti a cui sono soggette le adolescenti. E’ necessario capire se:

  1. Vi è un quadro di sanguinamento uterino anomalo (anomalo per età o età ginecologica o sintomi che persistono per 1-2 anni)
  2. Evidenza di iperandrogenismo (sulla base di livelli di testosterone persistentemente elevati al di sopra delle norme per adulti
  3. Irsutismo da moderato a grave, o di una acne vulgaris infiammatoria da moderata a grave come indicazione per testare iperandrogenemia)
    Spesso, viene eseguito un test del 17-idrossiprogesterone per lo screening degli adolescenti per l’iperplasia surrenalica congenita non classica.

Ecografia pelvica

L’ecografia pelvica è di solito indicata solo se i livelli sierici di androgeni o il grado di virilizzazione suggeriscono un tumore ovarico. L’ecografia transvaginale di solito non viene utilizzata per diagnosticare la sindrome dell’ovaio policistico nelle ragazze adolescenti perché rileva la morfologia policistica in < 40% delle ragazze e, usata da sola, non predice la presenza o lo sviluppo della sindrome dell’ovaio policistico.

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