Meta sceglie le due blogger Francesca Fiore e Sarah Malnerich per portare avanti il progetto educativo "Mammadimeta". Ecco di che si tratta.
Dipendenza affettiva: donne che soffrono di mal d’amore
Quando si parla di “mal d’amore” si pensa all’amore sofferto di chi ama ma non è corrisposto e/o non può vivere un rapporto con la persona amata, come molti romanzi e poesie hanno narrato nei secoli. In realtà c’è un altro mal d’amore, forse peggiore e più doloroso, ovvero la dipendenza affettiva.
Che cos’è la dipendenza affettiva?
E’ una forma di dipendenza che si sviluppa nei confronti di una persona e in particolare, ciò che genera la dipendenza è il bisogno di ricevere attenzioni e conferme da parte dell’altro, che diventa indispensabile in quanto conferma del proprio valore personale e anche motivo di compensazione di un vuoto affettivo interiore.
Chi soffre di dipendenza affettiva?
A soffrire di dipendenza affettiva sono soprattutto donne fragili, insicure, con scarsa stima di sé, con una storia personale caratterizzata da un legame di attaccamento insicuro e da un nucleo di vuoto affettivo che spesso ha origine da esperienze infantili in cui il bisogno di amore non è stato accolto e non ha trovato risposta nelle figure di riferimento.
Le donne che sviluppano una dipendenza affettiva, hanno un’idea di sé di scarso valore e di scarsa amabilità, per cui ricercano nell’altro risposte e conferme che non riescono a trovare in loro stesse, per cui assumono un atteggiamento passivo che le porta ad elemosinare attenzioni e a subire comportamenti e trattamenti che per qualsiasi altra persona sarebbero intollerabili.
E i partner?
Solitamente i partner scelti sono di due tipologie: l’uomo incurante, egoista, centrato su di sé e sui suoi bisogni individuali, che trova nella donna dipendente motivo di continua lusinga e conferma della sua importanza, per cui entrambi si rinforzano reciprocamente nei rispetti bisogni personali; l’uomo possessivo che concepisce il rapporto di coppia su un piano verticale, stile “padre-padrone”, per cui è lui che comanda e decide e la donna subisce giustificando e confondendo i comportamenti di lui come gesti di attenzione e amore, al punto tale da arrivare talora a tollerare anche manifestazioni di aggressività e violenza. Talune altre volte, anche se più raramente, la donna dipendente si incontra con un uomo a sua volta affetto da dipendenza affettiva, per cui si sviluppa una relazione di mutua-dipendenza.
Al di là del tipo di partner, in tutte questi casi si vengono a strutturare relazioni disfunzionali, che finiscono per rinforzare e mantenere una condizione di dipendenza affettiva con conseguenti ripercussioni negative e distruttive a livello psicologico.
La buona notizia è che si può uscire dalla dipendenza affettiva, per quanto non sia un percorso semplice e necessiti di supporto psicoterapeutico, essendo coinvolti nuclei profondi e strutturali difficilmente individuabili e modificabili da sole…la protagonista del simpatico e divertente libro “S.O.S. Amore” è un esempio vincente di donna che riemerge da una dipendenza affettiva, riuscendo a interrompere un rapporto malsano e imparando a volersi bene.
Articolo scritto da Dott.ssa Francesca Lemmi, psicologo clinico e psicoterapeuta, esperta dello spazio della redazione di Donnaclick dedicato al benessere psicologico delle donne.
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