si è più in salute e non si rischiano diabete e malattie cardiovascolari, ma oltre questo i magri hanno anche una marcia in più nel riconoscere i cibi grassi.
Ci sono persone che riescono a stare lontani naturalmente da patatine fritte, torte, dolci e cibi fritti, questo perché riescono a percepire il grasso, questo aspetto della nutrizione è stato oggetto di studio per i medici della Deakin University di Melbourne in Australia che hanno fatto dei test per capire come le persone sono diversamente sensibili al sapore dei grassi nel cibo.
Russell Keast , ricercatore a capo dello studio ci spiega che: “La questione è quindi individuare la sensibilità individuale al sapore del grasso, questa abilità va di pari passo con il peso corporeo, infatti chi riesce ad individuare i grassi riesce a starne alla larga. Siamo tutti in grado di riconoscere i cibi grassi grassi, di sentirli sulla nostra lingua, ma l’alimentazione moderna è piena di grassi da tutte le parti, anche laddove non ce n’è alcun bisogno infatti noi siamo un pò tutti de-sensibilizzati, poi c’è chi lo è di più chi meno ed p stato stimato che i più sensibili sono i magri!”.
Ogni persona è sensibile ai grassi alimentari solo che poi in base alle proprie abitudini questa sensibilità può rimanere oppure perdersi. Se si mangiano sempre cibi ipercalorici non si è più in grado di distinguerne il sapore e quindi si mangiano anche più facilmente, al contrario chi avverte i grassi tende a mangiarne pochi.
Quindi i magri sono sempre i forma e le persone con problemi di peso continuano ad averli senza riconoscere i cibi dannosi. Per risolvere questo problema e ristabilire la sensibilità si potrebbe mangiare sano per un periodo di tempo in modo da essere di nuovo in grado di schivare i cibi che ci fanno ingrassare.
Immagini da:
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