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Tutta la verità sul latte e le virtù di un’alimentazione a base vegetale
Oggi sempre più Italiani scelgono un’alimentazione a base vegetale. Ed è la scelta giusta! I pregi di un’alimentazione a base vegetale sono numerosi, giusto per citarne qualcuno: il basso rischio di obesità, diabete, cancro e osteoporosi.
Molto spesso ricevo domande sul latte e sul fatto che possa fare bene oppure no. Come mai solo oggi siamo arrivati a questo discorso? Perché, grazie ad internet, la gente si informa e chiede delle risposte. Ci sono studi che confermano che il consumo del latte può causare osteoporosi, cancro, diabete di tipo 1 e autismo.
Ma com’è possibile?
Per tanti anni siamo vissuti con la convinzione che il latte facesse bene alle ossa perché ottima fonte di calcio, come spesso proposto dai media. Ma allora perché le popolazioni che bevono latte quotidianamente e per molti anni hanno osteoporosi e, invece, chi non lo beve fa registrare molti meno casi?
La risposta ci viene data dalla biochimica: le proteine di origine animale contengono tantissimi aminoacidi che devono essere neutralizzati ed eliminati nel minor tempo possibile dal nostro corpo perché sono sostanze molto acide e possono creare danni se passano dalle delicate vie urinarie.
Il tampone che il nostro corpo usa per neutralizzare queste sostanze è il calcio. Per questo il latte, pur essendone ricco, non ne ha abbastanza per coprire questa esigenza e per supplire alle esigenze del nostro organismo. Possiamo quindi capire che non è importante la quantità di calcio di un alimento ma la sua capacità di fissarlo all’interno del nostro corpo senza dover essere utilizzato per altri motivi. Quindi per migliorare l’apporto di calcio bisognerebbe, in generale, diminuire l’assunzione di proteine di origine animale (e non solo quelle del latte) ed affidarsi ad alimenti vegetali come legumi, soia, mandorle, sesamo, fichi, semi di lino, verdura a foglie verdi ed agrumi.
Il latte, inoltre, può creare disturbi cognitivi nei bambini e aumentare il rischio cardiovascolare.
Secondo il Dottor Kevin Woddford, professore di Farm and Agribusiness alla Lincon University, il consumo di latte è collegato all’autismo e alla dislessia nei bimbi e, in generale, alle infiammazioni dei vasi sanguigni aumentando così il rischio cardiovascolare.
Il professore ha portato, come testimonianza della sua tesi, oltre 100 articoli scientifici che esaminano ricerche condotte sia su esseri umani che su animali. Dalla sua ricerca risulta che 5000 anni fa la Beta-Caseina, una proteina presente nel latte, si è trasformata e da quel momento esistono due tipi di mucca: la A2 (di tipo antico) e la A1 (quella che oggi produce il latte con la proteina trasformata e che è largamente diffusa in Europa ed in tutto il mondo). Questa proteina è stata trovata in livelli altissimi in oltre il 90% dei bambini autistici. Questi pazienti, sottoposti ad una dieta priva di caseina, hanno mostrato un miglioramento nell’80% dei casi.
Ci sono altri studi che dimostrano che la proteina del latte può causare cancro al seno nelle donne. Se pensiamo che questi studi sono stati affrontati negli anni 60 quando le mucche non erano ancora sottoposte a terapie ormonali per produrre più latte, possiamo immaginare cosa arriva effettivamente nel bicchiere di latte che troviamo in commercio.
Il latte però contiene fattori di crescita che possono avere dei benefici nei bambini e per il loro sviluppo, per questo se ne consiglia l’assunzione di massimo 2/3 bicchieri a settimana. Gli adulti, invece, non dovrebbero assumere latte di origine animale.
In generale il consumo di tutte le proteine di origine animale deve essere effettuato con moderazione in modo da evitare possibili intossicazioni per il nostro corpo.
Ricordate sempre che solo una dieta a base vegetale e biologica, con un basso contenuto di proteine di origine animale, ci può garantire un’ottima salute!
Dott.ssa Maria Papavasileiou
Dietista– Nutrizionista
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