Alcune persone, donne in particolare, hanno difficoltà ad esprimere ciò che pensano, ad esternare la propria opinione, a chiedere come anche a dire di “no” e confondono la disponibilità con l’essere servizievoli e il subire. Tuttavia la nota positiva è che si può imparare a diventare più “affermative” oppure, recuperando un termine dell’ambito psicologico, più “assertive”.
In quale modo? Intanto partiamo dal presupposto che l‘assertività è un atteggiamento che necessita di un training per essere appreso, perché si tratta di modificare un modo di pensare, comportarsi, comunicare e relazionarsi.
In primis, iniziamo a concentrarsi e a prendere in considerazione anche noi stesse, i nostri bisogni, desideri, obiettivi e aspettative. Infatti un nucleo critico della persona passiva è proprio quello di contemplare troppo gli altri a sfavore di se stessa. Infatti se non siamo noi per prime a prenderci in considerazione e ad ascoltarci, come possiamo pretendere che lo possano fare gli altri?
Smettiamo di anteporre i bisogni altrui ai nostri, gli altri a noi: noi non siamo meno importanti e il non prenderci in considerazione, il rinunciare ai propri bisogni o peggio ancora il non ascoltarli, rischia di essere motivo di malessere e insoddisfazione, oltre che potenziale fattore per l’insorgenza di disturbi psichici.
Un atteggiamento assertivo implica anche correggere e modificare alcuni errori di ragionamento che lo determinano e lo mantengono:
Su un piano pratico e comportamentale, si tratta di:
Articolo scritto da Dott.ssa Francesca Lemmi, psicologo clinico e psicoterapeuta, esperta dello spazio della redazione di Donnaclick dedicato al benessere psicologico delle donne.