Bastano pochi ingredienti e che siano quelli giusti per realizzare un perfetto collutorio in casa. Purtroppo i prodotti da acquistare hanno spesso costi elevati oppure presentano degli elementi abbastanza trattati. Se siete alla ricerca di qualcosa per l’igiene orale e che sia il più naturale possibile, ecco delle ricette fatte apposta per voi. Collutorio fatto […]
Come combattere l’alitosi? I consigli del dentista per una cura persistente.
Alitosi normale e persistente?
L’alitosi, più comunemente conosciuta come alito cattivo, è una patologia che comporta l’emissione di odore sgradevole dalla bocca e può interessare individui di tutte le età.
È importante distinguere tra due condizioni:
- alitosi para-fisiologica, legata al normale corso dell’attività quotidiana;
- alitosi patologica, o persistente, che necessita di essere trattata.
L’alitosi para-fisiologica è caratteristica dell’alito cattivo al mattino dopo il risveglio e dopo periodi lunghi di digiuno, mentre l’alitosi patologica tende a permanere per più tempo e a ripresentarsi anche dopo aver eseguito le corrette manovre di igiene orale.
Cause di alitosi
Contrariamente a quanto si pensa, le principali e più probabili cause di alitosi si limitano al cavo orale.
I principali responsabili dell’alito cattivo, infatti, sono alcuni composti presenti nell’aria espirata chiamati Composti Volatili Solforati (CVS), prodotti dai batteri che normalmente “abitano” nelle nostre bocche. Questi batteri si nutrono dei residui alimentari che permangono tra i denti e sulla lingua e producono i CVS che donano all’alito il caratteristico odore sgradevole.
L’alimentazione è forse la causa più conosciuta di alito cattivo. In particolare per alcuni cibi come cipolle, aglio, porri il cui metabolismo da parte dei batteri residenti nel cavo orale può perdurare fino a 72 ore dopo averli ingeriti.
Il fumo, sia attivo che passivo, e l’assunzione di alcolici conferiscono all’alito un odore sgradevole e facilmente riconoscibile.
I farmaci assunti per via orale possono incidere sulla qualità dell’alito, sia direttamente, tramite il metabolismo batterico, sia riducendo il flusso salivare.
Anche alcune malattie che non coinvolgono il cavo orale possono favorire l’alitosi, tra cui malattie infiammatorie o infettive, come tonsilliti, sinusiti e riniti croniche, malattie polmonari come bronchiti e bronchiectasie e tumori a carico delle cavità nasali e della faringe.
Come risolvere l’alitosi
Il primo obiettivo del dentista è ovviamente quello di comprendere le cause dell’alitosi nel singolo paziente per suggerire i comportamenti da mettere in atto per risolvere il problema. In ogni caso, il primo approccio prevede quasi sempre di sottoporre il paziente ad una seduta di igiene orale professionale, per rimuovere la placca ed il tartaro accumulato tra i denti, prime fonti di sostentamento dei batteri che abitano il cavo orale.
Terminata la seduta, è consigliabile sottoporsi a sciacqui giornalieri per un periodo di 14 giorni con un collutorio contenente clorexidina, un efficace antisettico orale in grado di riequilibrare la flora batterica che normalmente si trova in bocca.
Nella maggior parte dei casi questi due semplici passaggi aiutano a ridurre notevolmente l’alitosi. Fondamentale, al fine di mantenere il buon risultato ottenuto, è la collaborazione del paziente nell’attuare le adeguate manovre di igiene orale domiciliare che devono prevedere , non solo un’attenta pulizia di denti e gengive, ma anche lo spazzolamento accurato della lingua.
Nel caso in cui il disturbo permanga, sarà importante indagare collaborando con altri specialisti le possibili cause dell’alitosi.
Articolo scritto da: Prof. Giovanna Garattini
www.studiogarattinibazzini.com
www.giovannagarattini.com
Lascia un commento