Meta sceglie le due blogger Francesca Fiore e Sarah Malnerich per portare avanti il progetto educativo "Mammadimeta". Ecco di che si tratta.
Come affrontare la menopausa, questione di maturità
Da appassionata studiosa del genere femminile, ritengo che uno degli aspetti affascinanti della donna è la sua ciclicità, il suo essere in continuo divenire, in virtù di una fluttuazione ormonale che caratterizza tutto il nostro percorso di vita, dalla pubertà fino alle due tappe miliari della gravidanza e della menopausa.
Tuttavia mentre molta attenzione viene dedicata alla gravidanza, la menopausa, al contrario, continua ad essere una fase esistenziale spesso vissuta in modo intimo e riservato, con sentimenti di pudore e vergogna.
Nella nostra cultura, a differenza di quelle orientali, continua infatti ad essere attribuito un valore negativo alla menopausa, in quanto vista in termini di perdita e carenza (“Il miracolo di Santa Rosalia”, E.Leslie-Leonelli).
Che cos’è la menopausa?
La menopausa è “un evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell’età fertile” (Wikipedia). Non è una malattia, bensì un evento naturale che implica cambiamenti importanti a livello fisico (vampate di calore, disturbi del sonno, atrofia vaginale, diminuzione della libido) e psicologico (ansia, irritabilità nervosismo, sentimenti depressivi), che condizionano in modo significativo l’equilibrio personale e anche di coppia.
Se è vero che alcune donne la vivono come una fase fisiologica della vita e l’accettano come tale, sono in molte, al contrario, a viverla con disagio sia per il fastidio legato ai sintomi sia perché essa sancisce la perdita della possibilità di procreare.
Come possiamo reagire e vivere serenamente la menopausa?
Se partiamo dalla constatazione che la menopausa fa o farà parte della nostra vita (perché è naturale che sia così) e che essendo aumentata l’aspettativa di vita, un terzo della propria esistenza è vissuta in post-menopausa, è chiaro che ciò che possiamo fare è attrezzarci per viverla serenamente, magari confidando in un ambiente affettivo e socio-culturale che possa favorire questo.
Iniziamo col prendere le distanze dal mito popolare per cui menopausa significa mancanza o perdita; proviamo, al contrario, a recuperarne gli aspetti positivi. Ad esempio, il fatto di non incorrere nel rischio di avere figli, può portare a vivere più liberamente la sessualità e quindi ad avere meno ansie e preoccupazioni al riguardo.
Nonostante ci sia una fase precedente e poi all’inizio della menopausa in cui i sintomi fisici possono creare disagio, di fatto poi da questo periodo in avanti non ci sarà più da lottare con fastidi pre-mestruali e ciclo mensile.
Inoltre il post-menopausa solitamente corrisponde ad un periodo della vita in cui magari ansie e preoccupazioni legate al crescere figli piccoli e/o gestire un lavoro agli albori, possono essere già superati e quindi può rappresentare un’epoca della vita in cui poter essere più libere e concentrarsi di più su se stesse e sulla coppia.
Infine recuperando il pensiero delle culture orientali, il post-menopausa può essere concepito come l’età della maturità e della saggezza (anziché dell’invecchiamento) (“Il tempo incerto”, a cura di N.Diasio e V.Vinel). (“Il miracolo di Santa Rosalia”, E.Leslie-Leonelli)
Articolo scritto da Dott.ssa Francesca Lemmi, psicologo clinico e psicoterapeuta, esperta dello spazio della redazione di Donnaclick dedicato al benessere psicologico delle donne.
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