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Il Binge Eating è un disturbo del comportamento alimentare che porta i pazienti ad avere difficoltà specifiche nel rapporto con il cibo e con il proprio corpo tanto acute da compromettere in modo significativo la loro qualità di vita. Come avviene anche per altri disturbi dell’alimentazione, quali bulimia e anoressia nervosa, anche il Binge Eating Disorder è caratterizzato da un’eccessiva importanza nei confronti del peso, dell’aspetto estetico del corpo e dell’alimentazione. Per essere definito Binge Eating, o disturbo da alimentazione incontrollata, è necessario mostrare un disturbo di tipo alimentare con ricorrenti episodi di abbuffate, almeno una volta a settimana per tre mesi. Viene diagnosticato più facilmente in soggetti adulti tra i 30 e i 40 anni, ma spesso si scopre che queste persone hanno un trascorso con disturbi alimentari fin dall’adolescenza.
A differenza della bulimia nervosa, che prevede l’abbuffata e poi un comportamento compensativo di espulsione del cibo, le persone che soffrono di Binge Eating si abbuffano senza utilizzare in modo regolare atteggiamenti di compenso. In generale, questi pazienti, tendono a mangiare quasi sempre in modo sregolato, presentando, infatti, condizioni frequenti di obesità o sovrappeso. Ma quali sono le cause principali del Binge Eating Disorder? Ecco 8 fattori di rischio di tipo fisico, psicologico e ambientale da tenere in considerazione per diagnosticare facilmente questo disturbo.
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Frequentare luoghi e persone che enfatizzano la magrezza in modo eccessivo può essere un fattore scatenante del Binge Eating. Infatti, essere circondati da una martellante attenzione per il peso, per la linea e per la dieta può far scattare in alcuni soggetti un comportamento opposto che li porta a grandi abbuffate e ad un rapporto sbagliato con il cibo. Ballerine, modelle e sportive sono spesso più a rischio di altre categorie nello sviluppare problemi di alimentazione.
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Non per forza serve avere in famiglia una persona anoressica o bulimica, alle volte basta anche solo un familiare particolarmente rigoroso e attento alla forma fisica per innescare un meccanismo non sano nel rapporto con il cibo. Pressioni esterne o esempi sbagliati in famiglia spesso possono essere tra le cause del Binge Eating Disorder.
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Avere un passato di obesità può essere per qualcuno motivo di sofferenza e di disequilibrio. Alle volte, infatti, capita che un ex obeso sia più propenso a tornare ad essere sovrappeso in concomitanza di periodi di forte stress, stanchezza o fasi depressive transitorie. Il cibo può trasformarsi in una sorta di ancora di salvezza a cui aggrapparsi in grado, apparentemente, di dare conforto.
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I fattori di vulnerabilità individuale sono spesso una delle maggiori cause del disturbo da alimentazione incontrollata. Scarsa autostima e poca fiducia nelle proprie capacità, ma anche un fallimento, una forte delusione e la paura di non riuscire a far fronte alle difficoltà della vita, sono tutti elementi che possono rendere le persone maggiormente esposte a sviluppare disturbi alimentari anche gravi.
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Stati depressivi e momenti di prolungato sconforto possono provocare l’insorgere di disturbi dell’alimentazione in modo più o meno graduale. Spesso è difficile individuare e identificare la depressione, dal momento che essa si può collocare lungo una gamma infinita di intensità, dalla forma più leggera a quella più acuta. Proprio per le conseguenze che tali stati possono sviluppare, è bene tenere sempre sotto controllo le persone facili a periodi prolungati di abbassamento del tono dell’umore e a totale mancanza di interesse per la quotidianità.
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Sentirsi soli, avere una scarsa vita sociale e rimanere spesso in disparte nelle situazioni di convivialità può portare alcuni soggetti a sviluppare un’attenzione morbosa e ingiustificata per il cibo, rischiando di trovare nell’alimentazione l’unico amico a cui fare riferimento, riversando sul cibo tutto il disagio e la frustrazione che l’isolamento sociale provoca.
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In alcuni casi il disturbo da alimentazione incontrollata può essere dovuto a complicanze mediche legate allo stato di obesità. Ad esempio diabete, ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari richiedono di solito la normalizzazione del peso e grande attenzione nel seguire una dieta specifica.
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Avere la tendenza ad avere pensieri ossessivi associati a compulsioni che tentano di neutralizzare l’ossessione, può essere motivo di problemi alimentari di vario tipo, come il Binge Eating Disorder. Infatti, mangiare in un periodo di tempo circoscritto, come nell’arco di due ore, una quantità di cibo che è indiscutibilmente maggiore a quella che le persone mangerebbero nello stesso lasso di tempo in circostanze simili e il senso di mancanza di autocontrollo sull’atto di mangiare durante le abbuffate, sono proprio una manifestazione di un disagio ossessivo-compulsivo.
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