La belladonna è una pianta molto antica che negli anni ha trovato largo impiego in farmacologia per le sue innumerevoli proprietà. Nonostante tutto, però, essa ha anche degli effetti tossici, per cui è importante imparare a conoscerla.
Si tratta di una delle erbe officinali più utilizzate, sempre in dosi minime, come rimedio omeopatico e fitoterapico. Il suo nome deriva dall’utilizzo estetico che molte donne ne facevano utilizzando soprattutto il succo delle sue bacche: il composto erainfatti in grado di rendere la pelle più luminosa e dii offrire uno sguardo più intenso, dilatando le pupille. Tuttavia molte signore finivano col restare avvelenate e l’utilizzo della belladonna fu oggetto di studi scientifici.
Le proprietà benefiche della belladonna sono indiscutibili e oggi, dopo secoli di studi, questa pianta è utilizzata per diverse patologie. Vediamo quindi come e quando utilizzarla, chiedendo però sempre consiglio al medico!
L’utilizzo della belladonna come antidolorifico aiuta a combattere mal di testa, dolori articolari o mestruazioni dolorose. Si rivela tanto efficace quanto rapida anche per dolori muscolari più o meno intensi. L’impiego della belladonna come antinfiammatorio calma mal di gola, congiuntivite, faringite, rinite allergica, sinusite e pertosse.
La belladonna agisce sul sistema nervoso grazie al suo contenuto di tre alcaloidi. L’atropina agisce sul sistema parasimpatico come anestetico e una dosa elevata, può anche risultare letale; la iosciamina svolge una funzione stimolante, mentre la scopolamina produce un’azione sedativa.
È un ottimo rimedio per problemi intestinali ed ulcera grazie al suo effetto antispastico. La belladonna riduce i succhi gastrici risolvendo bruciori, gonfiori addominali, coliti e più in generale problemi dell’apparato digerente.
La sua azione broncodilatatrice la rende un rimedio efficace contro asma e bronchite poichè aiuta a migliorare la ventilazione polmonare. È anche un prodotto naturale per regolare la pressione cardiaca o per ristabilire la frequenza cardiaca.
Le controindicazioni della belladonna sono meno numerose rispetto ai benefici ma, in rari casi, possono essere letali. Essa infatti tende ad amplificare o annullare molti farmaci di uso comune, pertanto è sempre bene consultare uno specialista. La sua assunzione deve essere fatta avvalendosi di preparazioni che abbiano un dosaggio controllato e mai utilizzando la pianta direttamente.
In caso di sovradosaggio della belladonna è possibile riscontrare allucinazioni, perdita della mobilità e disordini mentali. Nei casi più gravi si arriva a tachicardia, ipotermia, insufficienza polmonare, incoscienza o decesso.
LEGGI ANCHE: