Autocontrollo della glicemia, come e quando si deve effettuare

di Claudia Scorza


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L’autocontrollo della glicemia e la misurazione della glicosuria sono gli elementi di riferimento per controllare il diabete e per questo sono pratiche molto importanti per le persone affette da diabete mellito perchè permettono di tenere sotto controllo l’indice glicemico.

L’automonitoraggio è il metodo più diretto per misurare i livelli di glicemia e quindi quello più idoneo per apportare nell’immediato le variazioni necessarie alla dieta, al programma di attività fisica e alla dose insulinica da assumere, aiutando anche a evitare le ipoglicemie.

Infatti, le informazioni precise e immediate fornite dall’autocontrollo permettono di rispondere rapidamente all’aumento o alla riduzione della glicemia e quindi prevenire le gravi complicanze croniche della patologia.

Le modalità di automonitoraggio della glicemia variano in base al tipo di diabete e alle caratteristiche dei singoli pazienti. I pazienti con diabete di tipo 1, che di solito sono trattati con 3-4 somministrazioni di insulina al giorno, dovrebbero controllare la glicemia di media 4 volte al giorno prima di ogni pasto – e quindi prima di ogni iniezione di insulina- e prima di andare a letto.

Il diabete di tipo 2, invece, caratterizzato da una maggiore stabilità dei valori glicemici, prevede che i pazienti eseguano un controllo più saltuario, limitato di solito a 1-2 controlli al dì. Tuttavia, nella fasi di aggiustamento della terapia, è necessario che il controllo glicemico sia più frequente.

L’autocontrollo glicemico viene normalmente effettuato con un apposito strumento, chiamato glucometro, che misura la concentrazione del glucosio nel sangue, permettendo al paziente di visualizzare su un display i valori della glicemia.

Oltre al glucometro servono le strisce reattive e la lancetta pungidito. Prima di effettuare la rilevazione è importante lavare accuratamente le mani e disinfettare l’area interessata dalla misurazione. A questo punto usate la lancetta per pungere il polpastrello, un apposito strumento pungidito che serve a prelevare una goccia di sangue dai capillari del dito della mano.

Una volta punto il dito, avvicinate il polpastrello alla striscia reattiva che avrete posizionato sul glucometro. Con le strisce di nuova generazione è necessaria davvero una piccola quantità di sangue per effettuare la rilevazione perché utilizza il principio della capillarità per attirare il sangue.

Nel giro di qualche secondo il glucometro emetterà un segnale acustico per avvisare che la misurazione è andata a buon fine. Sul display apparirà il valore da annotare con giorno e ora. Il livello della glicemia idoneo varia da persona a persona e dipende da età, tipo di diabete, durata, stile di vita ed eventuali malattie concomitanti.

Negli ultimi anni, sono stati raggiunti numerosi progressi nell’ambito e sono comparsi sul mercato anche strumenti per la rilevazione della glicemia di ultimissima generazione che non prevedono l’uso della puntura pungidito: FreeStyle Libre è uno di questi ed è anche adatto ai bambini. Si tratta di un sistema di monitoraggio del diabete altamente tecnologico che rileva il quadro glicemico in maniera automatica attraverso un sensore applicato sul braccio e un lettore che, se passato sul sensore, rileva i valori del glucosio mantenendo uno storico della situazione fino a 90 giorni.

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