Astinenza sessuale: effetti, conseguenze e disturbi comportamentali

di francesca


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Ci sono periodi della propria vita in cui sia le femmine sia i maschi sperimentano una continenza sessuale. L’astinenza parziale, spesso involontaria, quando la propria vita sessuale si limita alla masturbazione, è la modalità più frequente di astinenza tra le persone di entrambi i sessi per assenza di attività sessuali agite con un partner, che temporaneamente manca o non è disponibile ad incontrarsi sessualmente (astinenza forzata). Altre forme di astinenza (anche totali) sono invece da attribuirsi a convinzioni o a ragionamenti di tipo morale o religioso, quando tali ragionamenti non sono di rilevanza patologica, per cui la persona si astiene da qualsiasi pratica sessuologia, anche personale.

Esiste una amplia letteratura psicoanalitica per cui l’astinenza sessuale sia per l’uomo sia per la donna è fonte di una vasta gamma disturbi comportamentali definiti “nevrotici” e numerosi sono gli studi che correlano direttamente l’astinenza all’aggressività, a meno che l’istinto sessuale non soddisfatto si trasformi in sentimenti religiosi (“sublimazione”) che trovano attuazione o nella frequentazione assidua di luoghi di culto e nella pedissequa osservanza, fino alla ricezione degli ordini sacri per dedicarsi alla vita religiosa. C’è tuttavia condivisione tra i clinici che sessualità rientra tra le condotte salutiste che caratterizzano lo stile di vita orientato al benessere (v. P. Zucconi, 2011, Il Manuale pratico del benessere, Verona) tanto che salute e frequenza di rapporti sessuali sono positivamente correlati.

Nell’uomo l’astinenza sessuale porta al fenomeno delle polluzioni notturne (fuoriuscita di sperma durante il sonno) e alla ripresa dei rapporti sessuali il riscontro di una elevata prematurità eiaculatoria. Sia nell’uomo sia nella donna la ricaduta dell’astinenza porta ad un aumento delle fantasie erotiche. La donna astinente è in genere più irritabile, incline al duro giudizio e alla critica frequente. Alla ripresa dei rapporti sessuali ci si può aspettare una ridotta lubrificazione vaginale e vari problemi a raggiungere l’orgasmo. Comunque tali problematiche temporanee possono essere facilmente risolte se l’uomo che pone termine al periodo astinenziale femminile userà l’accortezza di prolungare i preliminari, praticare eventualmente il cunnilingus, e, se necessario, usare un lubrificante artificiale. Una consulenza sessuologia è comunque preferibile in tali situazioni particolari.

Le occasioni per superare una astinenza di tipo parziale, quella più frequente, sembrano più amplie per il sesso maschile, solitamente più disponibile delle donne, a rapporti occasionali senza impegno sentimentale e a rapporti mercenari con prostitute. Tali modalità da una parte riescono a mitigare le problematiche di possibili crisi astinenziali, mentre dall’altra espongono il maschio al problema ineludibile del contagio delle malattie veneree, soprattutto in assenza di controlli sanitari ufficiali alle prostitute. L’astinenza tuttavia porta ad entrambi i sessi il vantaggio di preservarsi dalle malattie sessualmente trasmesse e la donna in particolare si preserva, nel modo più sicuro, da una gravidanza indesiderata.

Paolo Zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a Udine

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria

Un importante passo avanti nella lotta contro l’Alzheimer è stato compiuto: anche l’Unione Europea ha dato il via libera a lecanemab, il primo farmaco capace di rallentare la progressione della malattia se somministrato nelle fasi iniziali. Dopo gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, l’UE si unisce ai paesi che riconoscono l’efficacia di […]

×