I Ching: cos’è, come si usa per avere risposte e come si interpreta

di Redazione


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Tutto quello che c’è da sapere sull’I Ching. Probabilmente ne avete sentito parlare molte volte, ma non sapete ancora come si interpreta, a cosa serve, chi l’ha inventato e, soprattutto, quali tipo di domande bisogna porgli. Mettetevi comodi, è il monmento di fugare ogni dubbio e conoscere in modo approfondito tutto quello che c’è da sapere sul celebre oracolo.

Cos’è l’I Ching e come si legge Il libro dei Mutamenti

L’I Ching è il Libro dei Mutamenti (Yìjīng), conosciuto anche come “I mutamenti della dinastia Zhou“, e rappresenta il primo dei testi classici cinesi, sin da prima della nascita dell’impero cinese. Pensate che, prima di arrivare a noi, ha fatto moltissima strada, poiché è anche riuscito a sopravvivere alla distruzione delle biblioteche, voluta del Primo Imperatore Qin Shi Huang Di.

Il corpus è diviso in due parti, cioè jing (o classico) e zhuan (o commentario). Ciascuna parte è stata composta in momenti diversi, ma è arrivata a noi come un unico testo, poiché da due millenni a questa parte si tramanda come un unico testa. Nella porzione jing troviamo 64 unità (corrispondenti a 64 esagrammi).

A questo punto, è necessario introdurre il concetto degli esagrammi I Ching. Ogni unità si basa su un esagramma, composto da sei linee, che sono continue (e rappresentato il principio yang) o interrotte (rappresentano il principio yin). Per ogni esagramma c’è una spiegazione, che prende il nome di guaci, accompagnata dalla spiegazione delle singole linee che costituiscono il trigramma, chiamate yaoci. I primi due esagrammi del testo (qian e kun) sono accompagnati da due ulteriori testi, cioè yongliu e yongjiu.

I Ching il libro dei mutamenti è, secondo Confucio, libro di saggezza. Si utilizza a scopo divinatorio, ma non solo. Il suo impiego si ritrova anche nell’ambito matematico, filosofico e fisico. Esistono vari modi per ottenere i responsi – e qui entrano in gioco elementi come i gusti di tartaruga o il lancio di tre monet3. Se, invece, si usano gli steli di achillea per estrarre i responsi, l’arte divinatoria è chiamata achilleomanzia.

Per quanto riguarda la porzione jing, la tradizione la attribuisce al saggio re Wu, fondatore della dinastia Zhoue Occidentale, al potere tra il 1046 e il 1043 a.C., e a Zhou Gong. Tuttavia, sebbene contenga materiali di quell’epoca, è probabile che riceva la struttura che conosciamo come definitiva, solo alla fine della dinastia Zhoue occidentale o anche all’inizio del periodo Zhou orientale.

La tradizione vuole che i principi dell’I Ching avessero avuto origine dal leggendario eroe Fu Hsi, uno dei primi sovrani della Cina. A lui, infatti, sarebbero stati rivelati i trigrammi, in modo sovrannaturali. Dopo Yu il grande, i trigrammi sarebbero stati sviluppati in esagrammi, registrati nella scrittura Lian Shan. Lian Shan, in cinese, significa “montagne continue” e inizia con l’esagramma 52, cioè due montagne una sopra l’altra: si ritiene sia l’origine del nome stesso della scrittura.

Uno dei più importanti commentari al testo, recita: “Il Libro dei Mutamenti è alla pari dei cieli e della terra e quindi è in grado di valutare perfettamente la via dei cieli e della terra”. Esiste un’interpretazione dell’I Ching secondo la quale è come un microcosmo, che comprende in sé la via dell’universo.

Questa filosofia del cambiamento ha influenzato molto la letteratura e le azioni del governo Zhou. L’I Ching risulta completo più o meno durante la dinastia Han, nel 200 a.C circa. Quasi tutti i commentatori di Confucio studiano il testo e lo stesso Confucio si dedica alla sua analisi. In generale, si tratta di un riferimento fondamentale anche per i Taoisti e per alcuni Buddisti. In Occidente si conosce a partire dalla prima, parziale, pubblicazione in latino, datata 1687.

A portarlo in Europa è Gottfried Wilhelm von Leibniz, nella sua pubblicazione “Novissima sinica” del 1697. In questo simbolismo, Leibniz vede un perfetto esempio di numerazione binaria, come illustra in un saggio del 1705. La prima vera e propria traduzione in una lingua europea, è quella in tedesco, a opera di Richard Wilhelm, che la pubblica nel 1924, con una introduzione di Carl Gustav Jung.

Come si usa l’I Ching

Dopo questa introduzione, è il momento di conoscere meglio la consultazione I Ching. L’estrazione del responso si fa attraverso estrazioni casuali di esagrammi, riga per riga. Carl Gustav Jung conia il concetto di sincronicità. La corrispondenza dell’estrazione dell’esagramma da una parte e della situazione interrogata dall’altra, ritenute in connessione psichica con l’inconscio personale e collettivo, permette di associare l’esagramma ottenuto alla relativa domanda.

Il metodo più diffuso è quello del lancio di tre monete uguali. Si decide prima quale lato rappresenta yin e quale yang, quindi si attribuisce il valore numerico di 2 a yin e 3 a yang. A questo punto si effettuano 6 lanci e si sommano i valori ottenuti: si ordinano, progressivamente, dal basso verso l’alto.

Mettiamo che, ad esempio, croce sia yin e testa sia yang. La terminologia che trovate di seguito, indica con linea mobile una linea “mutevole“, che si trasforma dalla polarità originale a quella contrapposta. Una linea spezzata mobile diventa una linea fissa e viceversa. Ogni singola linea va valutata come segue:

Consultazione I Ching

Consultazione I Ching, esempio di monete

Nell’oracolo sono queste linee a dare complessità all’interpretazione, facendo così comprendere l’evoluzione degli eventi. Se, ad esempio, un esagramma ha al primo posto una linea spezzata mobile, questo esagramma è un punto di partenza per l’evoluzione, fino all’esagramma che ha al primo posto una linea intera e le rimanenti linee identiche all’esagramma di partenza.

L’esagramma di partenza si valuta sulla base della sua immagine, della sua sentenza e del commento del duca di Chou alla linea risultata mutevole durante il lancio. L’esagramma di arrivo, invece, va valutato nella sua interezza fatta eccezione per la linea mutata, e da esso trae origine il consiglio oracolare vero e proprio.

Come consultare l'I Ching

Come consultare l’I Ching

Altro sistema, è quello dei bastoncini di Achillea millefoglie o Achillea palustre. Gli steli si raccolgono tra maggio e luglio e si fanno seccare, fino ad averne un numero di 50. Da 50, se ne accantona uno, senza più usarlo, e si resta con 49, prendendo il mucchietto con entrambe le mani. Si divide in due parti, una per mano. Inizialmente, si prende un bastoncino dal gruppo di destra e lo si tiene tra mignolo e anulare della sinistra, poi a turno, si accantonano quattro bastoncini per volta fino a restare con uno, due, tre o quattro. Si mettono i resti tra anulare e medio, poi tra medio e indice della mano sinistra

Al termine possono restare 9 bastoncini (1+4+4 con probabilità 1/4), oppure 5 bastoncini (1+3+1, 1+2+2, 1+1+3 con probabilità 3/4). Si accantonano i bastoncini rimasti e si ripete il processo una seconda volta partendo dal mucchietto di 44 o 40, questa volta ottenendo un numero pari di resto di 8 o 4 bastoncini. Di nuovo si accantonano e partendo dal mucchietto di 32, 36 o 40, si ottiene ancora un numero di 8 o 4 bastoncini.

  • Un gruppo di 5 o 4 bastoncini è considerato una unità, associata al numero “tre” (maschile).
  • Un gruppo di 9 o 8 bastoncini è invece una doppia unità, associata al numero “due” (femminile).

Il valore della riga dell’esagramma, va calcolato come segue:

  • 9+8+8 associato a 2+2+2 = 6 linea spezzata mobile
  • 9+8+4 associato a 2+2+3 = 7 linea intera fissa
  • 9+4+8 associato a 2+3+2 = 7 linea intera fissa
  • 5+8+8 associato a 3+2+2 = 7 linea intera fissa
  • 9+4+4 associato a 2+3+3 = 8 linea spezzata fissa
  • 5+8+4 associato a 3+2+3 = 8 linea spezzata fissa
  • 5+4+8 associato a 3+3+2 = 8 linea spezzata fissa
  • 5+4+4 associato a 3+3+3 = 9 linea intera mobile

Il risultato si trascrive come riga intera o spezzata, mobile o fissa. Il procedimento con i 49 bastoncini, va ripetuto 6 volte per  per comporre l’esagramma dalla riga in prima posizione (più bassa) fino alla riga in sesta posizione (più alta). Al termine del procedimento si ricompone il mucchio di 50 bastoncini, lo si ripone e si passa all’interpretazione del responso.

Gli esagrammi dell’I Ching

Le linee che costituiscono i trigrammi e gli esagrammi si chiamano Pinyn: possono essere intere o spezzate. I trigrammi sono la base dell’I Ching. Gli esagrammi dell’I Ching sono in tutto 64. Ricorrendo ai siti che propongono l’I Ching online, troverete il significato di ciascuno di essi. Li riportiamo di seguito:

Esagrammi I Ching

Esagrammi I Ching

Gli esagrammi si possono anche individuare combinando i due trigrammi, superiore e inferiore, di cui sono composti, secondo la seguente tabella:

Esagrammi I Ching

Esagrammi I Ching

Quando e come consultare il Libro dei Mutamenti

Esistono diversi modi per formare un esagramma I Ching, come abbiamo già visto. Questo serve a conoscere le corrispondenze tra gli oggetti della domanda e i trigrammi da scrivere. Sia il lancio delle monete che gli steli di Achillea creano una linea per volta che, alla fine, formerà una coppia di due trigrammi.

L’atto del porre la domanda deve essere essenziale: bisogna trovare un momento di raccoglimento per formularla, perché a una formulazione confusa o ambigua, segue un responso altrettanto confuso. Lasciate, poi, decantare il responso nei giorni seguenti, magari leggendolo più volte. questo crea chiarezza e aiuta a osservare gli eventi.

Dopo aver fatto la domanda e in seguito all’esagramma, è il momento d’interpretare il responso. Occorre leggere le varie sezioni del libro: la Sentenza, l’Immagine e gli altri commentari. Interpretare la risposta del Libro dei Mutamenti non è sempre semplice. Le immagini poetiche fanno riferimento a un sistema culturale e politico specifico, così come bisogna conoscere bene il significato dei termini.

Quali domande porre ai Ching e come interpretare le risposte

Dopo aver interrogato l’oracolo e in seguito alla consultazione I Ching, si ha il responso. La risposta alla nostra domanda è divisa in tre sezioni:

  1. La sentenza, lo stato di fatto, la situazione attuale, il responso oracolare
  2. L’immagine, la strategia consigliata
  3. Le linee mobili, le tattiche opportune

Ognuna di queste sezioni, a sua volta, contiene la risposta costituita da metafore. Ci sono alcuni termini che ricorrono più di altri, e cioè:

  • Il nobile, ovvero persona saggia, retta ed etica; ha compreso la situazione e sa come comportarsi. In altre parole, indica il lettore.
  • Riuscita, tipica risposta affermativa;
  • Sublime riuscita, tipica risposta affermativa rafforzativa della precedente;
  • Il grand’uomo, persona terza al lettore a cui chiedere consiglio; persona non scelta dall’oracolo
  • Nessuna macchia, non sentirsi responsabili degli accadimenti;
  • Attraversare la grande acqua, compiere l’impresa, grandi cambiamenti, osare nella situazione;
  • Non mangiare a casa reca salute, vita sociale ed aprirsi agli altri;
  • Costruire aiutanti, cercare collaboratori, un team o appoggi per lavorare sull’obiettivo richiesto.
  • Avere ove recarsi, andare in un luogo fisico, un rifugio
  • Punti cardinali
  • Est, dove si ricevono gli incarichi, iniziano le cose (associato alla primavera)
  • Sud, dove si lavora su nuovi progetti, si agisce, darsi sa fare (associato di estate)
  • Ovest, dove si lavora su progetti già iniziati (associato all’autunno)
  • Nord, fare il bilancio e sintesi, tirare le somme (associato all’inverno)
  • Stagioni
  • Primavera, momento delle riflessioni, pianificazione, riorganizzazione
  • Estate, maturità, tempo del lavoro, tempo di raccolta
  • Autunno, declino, tempo di raccolta, tempo di concludere
  • Inverno, tempo del riposo e meditazione, studio e crescita interiore

Queste espressioni si possono trovare anche in combinazione, attribuendo così un significato ben preciso nel contesto della frase e in merito alla domanda posta. Vi sono anche risposte non scritte espressamente, ma percepibili e intuibili nel contesto della risposta e della sensibilità della persona.

Foto: Depositphotos.com.

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