Sono passati 75 anni da quando il bikini accompagna le donne nelle estati al mare, fedele compagno della lotta davanti allo specchio perchè la cellulite faceva da capolino, con modelli troppo stringati e Mai abbastanza magre, filiformi e slanciate per meritare l’ultima moda.
Dai modelli fluo, colorati al nero e tinta uniti, dai modelli legati dietro al collo o a fascia, un’evoluzione di stile, icona che ci ha accompagnato nella storia fino ad arrivare ai modelli curvy e body positive, il bikini rappresenta il simbolo di una identità grazie alla scoperta del proprio corpo senza vergogna. Ma ciò che oggi appare normale in passato ci ha scandalizzato ed è stato un percorso lento e graduale che ci ha condotti, oggi, ad una nuova consapevolezza.
Da quando Louis Réard, il 5 luglio del 1946 mostrò il suo primo bikini, questo indumento ne ha fatto di strada. In quell’anno fu concesso il voto alle donne, l’idea dell’ingegnere venne considerata troppo osè e dovette chiedere ad una spogliarellista del Casino de Paris, Micheline Bernardini, di indossarlo.
Da allora, tra mille evoluzioni, si arriva ad oggi con il modello stile Borat per uomini, ultimo inventato, seppur divertente, è un’invenzione di stile o il modello creata negli Usa da Jamie Alexander per Ruby, la figlia adolescente, e per tutte le ragazze transgender, un tocco di trasgressione.