Questa coppia cambiò la storia dei matrimoni negli USA, scopri perché

di Redazione


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Un secolo dopo la fine della guerra civile negli USA, più di una dozzina degli Stati americani avevano ancora leggi che vietavano i matrimoni interrazziali.

Il 12 giugno 1967, però, Mildred e Richard Loving, una coppia della Virginia diede un duro colpo alle leggi sull’incrocio delle razze con la sentenza della Corte Suprema. La coppia, infatti, si sposò nel 1958 a Washington, dove il matrimonio interrazziale era legale poi si trasferì a Central Point, in Virginia.

Alcune settimane dopo, però, lo sceriffo locale entrò nella loro casa nel cuore della notte perché marito e moglie furono accusati di avere violato diverse leggi della Virginia, compresa una che rendeva “illegale per qualsiasi persona bianca nello Stato sposare qualsiasi persona tranne una persona bianca”. Era anche illegale lasciare lo Stato allo scopo di evitare le leggi sull’incrocio di razze e tali matrimoni erano considerati “assolutamente nulli” in Virginia.

Mildred era una donna di colore ma nel suo necrologio, pubblicato sul New York Times, si leggeva che preferiva considerarsi indiana, dal momento che i suoi genitori erano entrambi nativi americani. La Virginia aveva diverse forme di leggi sull’incrocio di razze che risalivano al 1600 e il Racial Integrity Act del 1924 definiva “colorato” chiunque non fosse completamente bianco: unica eccezione era per coloro che erano nativi Americani per 1/16 ma con delle restrizioni.

Il signor e la signora Loving si dichiararono colpevoli e furono condannati a un anno di prigione o a 25 anni di esilio dalla Virginia. Scelsero quest’ultimo e si trasferirono a Washington dove ebbero 3 figli. Nel 1967, però, furono arrestati durante una visita in Virginia.

Mildred e Richard Loving

Mildred e Richard Loving

Mildred scrisse critto al procuratore generale degli Stati Uniti – Robert Kennedy – per chiedere aiuto e lui lì indirizzò all’ACLU (American Civil Liberties Union). Il caso approdò così alla Corte Suprema, prima della Virginia e poi di Washington.

La questione più importante era se le leggi della Virginia violassero o meno la clausola sulla parità di protezione del 14° emendamento: “Nessuno Stato farà o metterà in esecuzione una qualsiasi legge che limiti i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti; né potrà qualsiasi Stato privare qualsiasi persona della vita, della libertà o della proprietà senza un processo nelle dovute forme di legge; né negare a qualsiasi persona sotto la sua giurisdiione l’eguale protezione delle leggi”.

Philip Hirschkop, uno degli avvocati che si batterono per i Loving, arrivò al punto di chiamare le leggi della Virginia “leggi sulla schiavitù, pure e semplici” che derubabano “la razza negra della loro dignità”. Ebbene, il 12 giugno 1967 i giudici della Corte Suprema stabilirono all’unanimità che lo scopo delle leggi sull’incrocio di razze era radicato nel razzismo e violava la Costituzione.

Richiard Loving morì nel 1975. Mildren nel 2008. Fonte: CNN.

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