Quando si sente parlare di utero retroverso, molte donne inorridiscono pensando che questo comporti l’impossibilità di concepire dei bambini, ma la verità è che, purtroppo, sull’argomento c’è ancora abbastanza confusione generata da un diffuso allarmismo. Vediamo di capire di che si tratta e quali sono le cure.
Cause
L’utero retroverso altro non è che un’anomalia, abbastanza diffusa, e consiste nell’inclinazione dell’utero verso la schiena piuttosto che verso l’addome, e spesso si parla anche di “utero retroflesso” quando invece l’angolo tra il corpo e il collo dell’utero è aperto posteriormente in direzione della cavità sacrale. Quindi in breve, senza usare paroloni, potremmo dire che le donne con queste caratteristiche hanno l’utero in una posizione diversa dall’ordinario, e generalmente ciò è dovuto a due tipi di cause: in alcuni casi le retrodeviazioni sono di tipo congenito, in altri, invece, la retroversione dell’utero può essere causata da alcuni fattori, quali aborti, un forte dimagrimento, una gravidanza difficile o un’infiammazione pelvica, e in questo caso si parlerà di retrodeviazione acquisita.
Sintomi
In realtà in maniera specifica non ci sono sintomi che possano essere chiaramente indice di un utero retroverso, anzi sono abbastanza generici che non sempre vengono immediatamente collegati ad una retrodeviazione dell’utero, in ogni caso diagnosticarla è abbastanza semplice, basta sottoporsi ad un’ecografia pelvica. I Ad ogni modo i maggiori sintomi sono collegati a problemi circolatori localizzati:
Cure
La retrodeviazione dell’utero è una di quelle “malformazioni” che raramente si cura, anche se in passato chirurgicamente si cercava di riposizionare l’utero, e tutt’ora si procede chirurgicamente solo nei casi in cui subentrano delle difficoltà, come ad esempio in caso di cisti ovariche o fibromi. In generale comunque la maggior parte dei medici sono contro qualsiasi tipo di intervento, anche perché in caso di un utero retroverso congenito, qualsiasi intervento sarebbe praticamente inutile. Sono tantissime le donne che convivono con questo problema, i cui sintomi sono spesso lievi e in qualche caso neppure si manifestano.
Gravidanza e concepimento
In linea di massima l’utero retroverso non crea problemi in gravidanza poiché trattandosi di un organo mobile, può facilmente modificare la sua posizione con l’aumento del volume causato dalla crescita del feto. Sono controverse invece le teorie che riguardano il concepimento.
Effettivamente la posizione naturale dell’utero tende ad agevolare la risalita degli spermatozoi, il fatto che sia retroverso non comporta necessariamente grossi problemi in termini di concepimento, salvo che, non esistano già altri problemi di fertilità, che potrebbero complicare il concepimento. Molte donne con utero retroverso hanno affrontato la gravidanza senza alcun problema, né in fase di concepimento né dopo. Per sicurezza della futura mamma, è consigliabile comunque fare una visita ginecologica, per valutare l’entità del problema.