Scegliere di restare a casa o lavorare, quando si è mamme, non è mai semplice, per via di molte questioni sia di natura pratica che affettiva. Inutile negare che un’altra entrata economica faccia comodo a tutte le famiglie ma a volte, facendo i conti alla fine del mese, ci si rende conto che tutta la somma viene spesa per il trasporto verso la sede di lavoro e per una baby sitter che badi ai bambini quando mamma e papà non ci sono. Ovviamente non si lavora solo per denaro, ma anche per avere una soddisfazione personale, uno spazio che prescinda la famiglia e ci permetta di realizzarci anche come lavoratrici, non solo come mamme.
Per decidere serenamente, quindi, la prima cosa da fare è, purtroppo, pensare ai soldi: quanto guadagnereste e quanto spendereste per pagare una baby sitter o un asilo privato? Se avete chi può aiutarvi in questo, come suoceri o genitori, siete di certo agevolate, perché potreste depennare la spesa maggiore dalla lista. Inoltre, non va messo da parte il fattore tempo: per quanto tempo il bambino resterebbe con un’estranea o con i nonni? Se è un tempo per voi accettabile, allora tornare al lavoro è sicuramente una buona idea.
Tutto, ovviamente, dipende anche dall’età dei bambini; dopo i 3 anni, i piccoli dovrebbero iniziare a frequentare quotidianamente i loro coetanei andando alla scuola materna e, spesso, sono proprio le mamme a soffrire per il distacco e a decidere di restare a casa. Lavorare quando se ne ha la possibilità, in realtà, specialmente quando il lavoro che si svolge ci appassiona, ci rende più serene e in grado di sfruttare meglio il nostro tempo in famiglia, oltre a mettere da parte un gruzzoletto da spendere sia per le emergenze che per una bella vacanza con i nostri cari. Di certo, poter avere un’occupazione part time o un lavoro temporaneo aiuterebbe tutte quelle mamme che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro e che cercano di conciliare i tempi familiari e professionali.