La sindrome della morte in culla è un fenomeno ancora misterioso su cui la ricerca scientifica non riesce assolutamente a far luce. Nota anche come sindrome della morte improvvisa infantile o morte inaspettata del lattante, la SIDS si manifesta come morte improvvisa del neonato apparentemente sano, che nonostante gli esami post-mortem, rimane totalmente inspiegabile.
Le vittime della morta in culla sono infatti bambini sani che di solito non mostrano alcun sintomo nè segni di malattia, ma in qualche caso, alcuni giorni prima della morte, subentrano dei sintomi molto comuni che possono essere collegati a una gamma molto vasta di patologie.
Di solito si tratta di tosse, vomito, diarrea o scarso appetito, episodi frequentissimi specialmente nei lattanti, che di solito non destano alcuna preoccupazione in particolare. I bambini tendono a sembrare irrequieti e man mano che si avvicina il momento “dell’attacco fulminante” la loro pelle tende ad assumere un colorito bluastro, mani e piedi si raffreddano, e contemporaneamente sopraggiungono difficoltà respiratorie. Tutto può avvenire talmente velocemente da non avere il tempo di consultare il pediatra.
La sindrome della morte in culla non è una malattia, quindi non esiste neppure una cura, l’unica cosa possibile, quindi, è una prevenzione che tenga conto di diversi fattori. Ecco cinque cose da sapere sulla prevenzione della SIDS.
Tra i fattori di rischio prevenibili della sindrome della morte in culla ci sono:
A fronte di tali fattori di rischio ecco cinque raccomandazioni per la prevenzione della SIDS: