Risvegli notturni dei bambini, come affrontali al meglio

di Carmela Giglio


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Risvegli notturni nel primo anno di vita

Nel primo anno di vita, i neonati dormono molte ore, per cui se i risvegli notturni si verificano nei primi mesi di vita, il piccolo ha solo bisogno di tempo per imparare a dormire correttamente. Assecondare i bisogni del bimbo in questa fase è il modo migliore per affrontare al meglio i risvegli durante la notte. Tuttavia, per favorire il sonno del neonato è consigliato non eccitarlo con giochi prima della nanna, ma è consigliabile matterlo nella culla, evitare i rumori, spegnere qualche luce e preparare l’ambiente al riposo, magari rilassandolo con un bagnetto serale.

Risvegli notturni nel secondo e terzo anno di vita

I disturbi del sonno nei bambini affliggono molte famiglie: incubi e risvegli notturni possono dipendere da tanti fattori diversi, ma ad ogni modo si manifestano spesso se sono presenti stati d’ansietà o eccitazione. Nel secondo e terzo anno di vita anche gli stati di ansia possono provocare in molti bambini incubi e paure, per cui i bambini chiamano spesso i genitori dopo essere stati messi a letto o esprimono la loro paura del buio.

Fino al terzo anno di età, i disturbi del sonno dei bambini sono piuttosto frequenti ed è arduo individuare le cause scatenanti. Se il vostro bambino soffre di insonnia o risvegli notturni frequenti, è opportuno parlarne con il pediatra, in modo da poter escludere alcune cause che potrebbero essere responsabili. Ad ogni modo, è bene cercare di far rispettare al bambino degli orari regolari per farlo addormentare e cercare di fargli fare il pisolino del pomeriggio prima delle 15. Importante è anche favorire il sonno con attività rilassanti e con riti per farli addormentare, parlando anche col bambino. Può essere d’aiuto seguire alcuni rituali prima di andare a dormire, come per esempio leggergli una fiaba o un libro ed evitare che si sovraeccitino con giochi particolarmente vivaci prima di andare a letto. Inoltre, la stanza del bambino non deve essere esposta a rumori, fonti di luce o fumo di sigarette. Il bambino che soffre di risvegli notturni non inizierà a dormire all’improvviso, ma in modo graduale e solo un’azione costante darà risultati.

Qualora una difficoltà nella sfera dell’addormentamento dovesse permanere a lungo nel tempo o assumere dimensioni incontrollabili, potrà essere utile consultare uno psicologo dell’età evolutiva o il pediatra del bambino.

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