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Perdite di sangue in gravidanza: quando allarmarsi?
È sempre opportuno, comunque, rivolgersi al medico in caso di sanguinamento, soprattutto se abbondante e accompagnato da dolore al basso ventre.
Le possibili cause sono molteplici e la gravità estremamente variabile. Non sempre, per i medici, è immediato individuare la causa del sanguinamento e talvolta, oltre all’ecografia, che si rivela estremamente utie, sono necessari altri esami come il dosaggio dell’ormone beta-HCG, se le perdite di sangue avvengono all’inizio della gravidanza.
False mestruazioni
Con questa espressione, si indicano perdite di sangue cicliche che avvengono una volta al mese, nel periodo in cui si sarebbero manifestate le mestruazioni in assenza di una gravidanza. La causa del fenomeno non è ancora stata identificata con certezza.
Piccole anomalie dell’apparato genitale
Un piccolo polipo, una varice vaginale, un ectropion (zona particolarmente fragile del collo uterino), possono essere fonte di sanguinamento, ma in generale la parete cervicale è molto irrorata durante la gravidanza e può sanguinare in seguito a un esame interno, un Pap test o un rapporto sessuale senza che questo debba destare particolari preoccupazioni.
In questo caso le perdite saranno lievi, tendenti al rosso vivo.
Minaccia d’aborto o aborto
Il vero timore di molte donne in attesa. Non sempre, comunque, una minaccia d’aborto di traduce in aborto spontaneo vero e proprio. A volte però è necessario intervenire con farmaci, riposo, ricovero. I segni per cui allarmarsi, variamente associati, sono: dolore al basso ventre, sanguinamento e perdita di materiale brunastro.
Gravidanza ectopica
La gravidanza ectopica, o extrauterina, è una gravidanza che si sviluppa in una sede inappropriata: l’embrione non si impianta correttamente nell’utero, ma altrove nell’apparato genitale, di solito in una delle due tube. Si manifesta con sanguinamento e/o dolore, può essere molto rischiosa per la donna e può richiedere un intervento d’urgenza.
Distacco della placenta
È un’evenienza rischiosa per la madre e per il bambino. Di solito la placenta si stacca dalla parete dell’utero solo dopo il parto ma, in alcuni casi, questo può accadere durante la gravidanza. Di solito il distacco della placenta è preceduto da un dolore addominale.
Placenta previa
Se la placenta è inserita troppo in basso nell’utero, può ricoprire l’apertura interna del collo dell’utero. Questa condizione è facilmente verificabile in ecografia. Richiede un intervento chirurgico in caso di sanguinamento (di solito senza dolore) e, comunque, un parto con taglio cesareo.
Travaglio pretermine
Perdite di sangue si hanno al momento della perdita del tappo mucoso e durante il travaglio, per le modificazioni che subisce l’utero. Se questo avviene troppo precocemente, quando il bambino non è ancora pronto, ci sono rischi tanto maggiori quanto più precoce è il parto.
Molte volte, intervenendo tempestivamente è possibile prevenire o limitare i danno per la madre e il bambino: è consigliabile quindi rivolgersi sempre al medico o al pronto soccorso ostetrico in caso di sanguinamento di origine ignota.
Fonte: www.burlo.trieste.it
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