Il pemfigoide gestazionale è un’eruzione cutanea pruriginosa che si manifesta durante la gravidanza o dopo il parto. Dalle ricerche condotte sino ad ora, pare si tratti di una malattia autoimmune, anche se precedentemente era chiamato herpes gestazionale. Oggi si sa che il pemfigoide non è causato da un herpes virus.
Il pemfigoide gestazionale si verifica in circa un caso su 30.000 gravidanze, ma di che cosa si tratta? Questa specie di eruzione cutanea simile appunto ad un herpes inizia in genere durante il 2° o 3° trimestre e può durare per la gestazione o presentarsi immediatamente dopo il parto. Spesso recidiva nelle gravidanze successive o a seguito dell’uso di contraccettivi orali in circa il 25% delle donne.
Di solito non rimangono cicatrici quando le vescicole guariscono.
La maggior parte dei feti non ne è interessata; tuttavia delle lesioni transitorie si verificano in alcuni neonati nati da madri con pemfigoide gestazionale. I rischi, compresa la mortalità infantile, aumentano dopo parto prematuro e nei neonati troppo piccoli per l’età gestazionale.
Il pemfigoide gestationis non può essere curato, ma può essere soppresso con un trattamento. Spesso i sintomi migliorano verso la fine della gravidanza, ma molte donne hanno una riacutizzazione dell’eruzione al momento del parto.
Nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono dopo pochi giorni o settimane dal parto, ma in alcune donne la malattia può rimanere attiva per mesi o anni e può dunque essere necessario continuare il trattamento.
Le donne affette da pemfigoide gestazionale possono allattare anche durante l’assunzione di compresse orali a base steroidea. In alcuni casi l’allattamento velocizza la scomparsa dell’eruzione.