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Orecchie a sventola nei bambini, i rimedi per correggerle senza intervento
Le orecchie a sventola nei bambini sono spesso una fonte di disagio che si portano dietro fino all’età adulta, specialmente le donne. Sicuramente non è un problema di natura medica, ma più un disagio di tipo estetico nei casi in cui la cartilagine del padiglione auricolare tende a rimaner più rigida creando uno spazio maggiore tra nuca e orecchio.
È un problema molto comune, che di solito colpisce entrambe le orecchie, più raramente solo uno e in questi casi il disagio è decisamente superiore. Ma c’è poco da fare, specialmente se consideriamo che la natura di questo difetto è di origine congenita, per cui in definitiva: di solito, se si vuole intervenire, lo si fa attraverso un intervento in età più adulta.
Finchè si è ancora bambini, invece, esistono dei piccoli rimedi per le orecchie a sventola che non sono certo risolutivi, ma che possono correggere almeno in parte questa problematica; se però le orecchie a sventola creano troppo disagio dovrete pensare a una soluzione più definitiva, magari quando i bambini saranno un po’ più grandi.
Rimedi naturali per le orecchie a sventola
Fin da piccoli dovreste fare indossare al bimbo una fascia morbida e larga che tenga ben piegate indietro le orecchie, in modo tale che espandendosi la cartilagine possa prendere una piega diversa. Però, affinchè abbia almeno un minimo di efficacia, non soltanto dovrete far indossare ai bambini la fascia fin da piccoli ma anche per lungo tempo, considerato che l’orecchio ha uno sviluppo lento.
In altri casi vengono utilizzate pinze e cerotti per correggere la cartilagine dell’orecchio: questo è quanto prevede il cosiddetto metodo Auri. Le pinze si usano durante la notte, mentre i cerotti durante il giorno. Lo scopo, anche in questo caso, è quello di mantenere l’orecchio schiacciato il più possibile in direzione della nuca. Questi metodi possono in parte rivelarsi efficaci, ma soltanto se cominciate fin da subito e più o meno fino all’età in cui la cartilagine non si è ancora totalmente sviluppata, tendenzialmente non oltre i 4 o 5 anni del bambino.
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