Corsi di acquaticità
Per i bambini più piccoli, anche fino a sei anni, non si parla di corsi di nuoto ma di “acquaticità”. I corsi rivolti ai bambini sotto i tre anni prevedono che il bambino sia accompagnato in acqua da un genitore.
Lo scopo non é, ovviamente, quello di imparare a nuotare, ma bensì di coltivare la naturale familiarità con l’ambiente acquatico. Le attività svolte rafforzano il legame col genitore e divertono il bambino. L’attività fisica favorisce, inoltre, il sonno e l’appetito.
Nelle piscine adeguatamente attrezzate é possibile iniziare a tre mesi: a quest’età la temperatura dell’acqua non deve essere inferiore ai 33 gradi a causa delle ridotte capacità termoregolatorie del neonato. Dopo i sei mesi, il bambino tollera temperature leggermente inferiori (31-32 gradi).
La piscina deve essere dotata di vasche apposite per l’acquaticità, di solito colorate e piene di giochi.
Poichè non é scontato che il bambino apprezzi da subito l’esperienza, é necessario non forzarlo e consentirgli di avvicinarsi all’acqua gradualmente e dolcemente. à importante, inoltre, fare attenzione ai segnali di sofferenza termica (come le labbra violacee) e di stanchezza, per interrompere prima che si innervosisca.
Ricordare, inoltre, che é vero che la piscina può aiutare a liberare il naso dal muco, ma il bambino raffreddato respira peggio e puà avere difficoltà a svolgere attività anche già svolte in precedenza.
Corsi di nuoto per bambini
I corsi di nuoto veri e propri, in cui bambini entrano in acqua con la sorveglianza dell’istruttore, iniziano dai tre anni.
Attenzione, però, all’aspetto ludico, che a questa età é ancora molto importante. Secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero iniziare l’attività sportiva fino a 5-6 anni, poichè sotto quest’età predomina un tipo di intelligenza che richiede l’esperienza diretta dei sensi per apprendere e il bimbo non é pronto a seguire le istruzioni di un istruttore. Inoltre, fisicamente non é ancora in grado di svolgere sforzi intensi e prolungati. Fino all’incirca ai 5-6 anni, insomma é giusto che il bambino si dedichi a attività ludiche e che sia libero di fermarsi quando vuole e di esplorare a modo suo.
Il nuoto, inoltre, per quanto benefico, rischia di risultare noioso: il susseguirsi sempre uguale delle vasche potrebbe stufare ben presto il bambino.
Le gare agonistiche iniziano dagli otto anni ma é inutile avere fretta: le cifre parlano chiaro. Nella grande maggioranza dei casi, a prestazioni valide nei campionati giovanili non corrisponde una carriera sportiva successiva altrettanto brillante, anche a causa dell’elevato tasso di abbandono.
E’ importante scegliere, dunque, una piscina in cui ai bambini non sia richiesto un impegno fisico eccessivo e dove siano rispettino i loro tempi naturali, lasciando ampio spazio al gioco almeno fino ai sei anni.