Linee guida
In merito, ci sono precise indicazioni nelle Linee Guida dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che fanno una distinzione in base al peso iniziale della donna, o meglio al suo IMC (Indice di Massa Corporea, un valore che mette in relazione peso e altezza, indicato anche come BMI, Body Mass Index):
Attenzione a quantità e qualità
È importante non limitarsi a contenere l’aumento di peso, ma anche assicurare un corretto apporto di nutrienti in relazione alle specifiche necessità della gestante e del feto: non si dovrà prestare cura solo all’aspetto quantitativo insomma, ma soprattutto a quello qualitativo. Ad esempio, l’apporto di calcio, di ferro, di folati, di alcune vitamine e di tipi particolari di grassi deve aumentare e una corretta alimentazione in gravidanza dovrà tenerne conto.
Attenzione anche ad evitare un’alimentazione insufficiente che non copra i bisogni del feto: in questo caso verranno intaccate le riserve materne di nutrienti rischiando di causare disturbi alla madre e problemi nello sviluppo del bambino.
In termini di calorie e grammi
Per quanto riguarda il mero apporto calorico in relazione ai diversi momenti della gravidanza, possiamo notare una differenza nei diversi trimestri:
– nel primo trimestre l’incremento calorico consigliato è inferiore (mediamente di 150 Kcal), poiché questo periodo non è caratterizzato da un grosso aumento delle dimensioni del feto; anzi, il peso del feto in questa fase non influisce sostanzialmente su quello materno e l’aumento ponderale (circa 500 g al mese) è essenzialmente dovuto al deposito di accumuli di grasso;
– nel secondo e terzo trimestre l’incremento calorico giornaliero dovrebbe essere maggiore (circa 350 Kcal) ma è importante considerare anche il livello di attività fisica: se è molto ridotto, anche l’apporto calorico consigliato sarà inferiore. Il maggiore incremento di peso si ha nel secondo trimestre (350-450 g a settimana), per la rapida crescita fetale, mentre nel terzo trimestre l’incremento di solito si fa meno rapido (200-300 g a settimana).
Se possibile, è consigliabile praticare una moderata ma costante attività fisica in gravidanza.
Quando preoccuparsi?
Un incremento troppo rapido dovrà essere segnalato al medico, soprattutto se accompagnato da gonfiori agli arti, per il rischio di gestosi.
Per contro, anche un aumento insufficiente di peso richiederà degli accertamenti poiché possibile indice di qualche patologia o di scarsa crescita fetale.
Quanto pesa…
Vediamo infine, per curiosità, a cosa è dovuto l’incremento di peso durante la gravidanza: