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Chiara Ferragni racconta la nascita di Leone online
“Non riuscivo a smettere di piangere”: Chiara Ferragni , in dolce attesa della sua secondogenita, ha voluto ripercorrere online la nascita di Leone. I problemi subentrati alla trentaduesima settimana, l’induzione del parto, poi la paura e infine la felicità.
La nostra imprenditrice digitale, che il mese prossimo dovrebbe partorire il suo secondo figlio, una bambina di cui ancora non ha rivelato il nome, ha deciso di raccontare online la nascita del primo figlio.
“Abbiamo trascorso la grande maggioranza della gravidanza tra Milano e Los Angeles, per trasferirci definitivamente a LA quando sono entrata nella ventinovesima settimana, così che io potessi partorire là. Fino alla trentaduesima settimana è stata la gravidanza più semplice di sempre”, ha scritto la Ferragni sul proprio profilo Instagram.
“Sono stata in grado di viaggiare, di lavorare. Ho fatto quasi tutte le cose che ho sempre fatto. Ma, dalla trentaduesima settimana, ho cominciato ad avere problemi alla placenta. Anche il mio liquido amniotico era scarso, così sono stata messa a riposo, a casa, con l’idea di partorire tra la trentaseiesima e la trentasettesima settimana”, ha continuato Chiara, ripercorrendo per la prima volta il percorso che ha portato alla nascita del piccolo Leone, nel marzo del 2018.
“Alla trentasettesima settimana, il mio dottore mi ha detto che non sarebbe stato sicuro aspettare oltre. All’una di notte del 19 marzo, sono andata in ospedale e ho cominciato l’induzione, con un catetere di Foley e contrazioni molto dolorose. Ho cominciato a prendere l’ossitocina, così da preparare il mio corpo al parto. Poche ore dopo, intorno alle undici della mattina, mi hanno rotto le acque (funziona così con l’induzione) e io ho richiesto l’epidurale (che ho amato)”. Tutto, da allora, sembrava poter andare bene, ma un altro problema è subentrato.
“Il battito cardiaco di Leo ha cominciato ad accelerare, così hanno dovuto darmi l’ossigeno e abbassare l’ossitocina. Ho cominciato ad avere paura. Intorno alle sette di sera, mi hanno detto che avevo un’infezione in corpo e mi hanno somministrato gli antibiotici. Allora, ero davvero spaventata e pensavo avrebbero optato per un cesareo (dopo diciotto ore di travaglio). Poi, però, è arrivato il mio dottore ed ero abbastanza dilatata per un parto naturale”, ha scritto la Ferragni, suggellando con un’emoticon e dei cuoricini la fine del calvario.
“Ho cominciato a spingere con Fede al mio fianco e, intorno alle 23.37 (ventidue ore dopo aver cominciato l’induzione), ho finalmente potuto conoscere Leo. Ho potuto stringerlo per trenta secondi, poi lo hanno portato via per dei controlli prima di ridarmelo. Non potevo smettere di piangere per la felicità. Il parto è l’esperienza della vita”, ha concluso la Ferragni.
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