Lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo anche in questa discussione sui figli adolescenti e le loro prime uscite serali: nell’educazione non ci sono regole fisse, ma prevalentemente buon senso e amore. Tuttavia sapere come regolarsi sulla questione dei figli adolescenti che cominciano ad uscire da soli la sera è importante e rassicurante per ogni genitore. Stabiliamo, dunque, qualche coordinata.
Rigidità no, regole sì
Uscire da soli la sera è un tipo di esigenza che i figli iniziano ad avere intorno ai 12 anni, ovviamente con le dovute varianti del caso. Qualunque sia l’età in cui si comincia ad avvertire questo tipo di esigenza, la prima cosa da fare è impostare delle regole che dovranno essere condivise, riviste e discusse sin da subito. Il rischio che si corre, viceversa, è quello di dare un lasciapassare ai propri figli adolescenti (o, al contrario, un divieto) che poi non sapremo come giustificare quando sarà necessario farlo. La modalità con cui le regole vengono decise e condivise, nonché, interiorizzate e accettate, infatti, con i figli adolescenti, fa davvero la differenza. Stipulate dunque un patto: orario di rientro, luoghi, regole di buonsenso e ragionevolezza, sincerità, mezzi (bus, tram, motorini…) e amici con cui si rientra in casa. Insomma, fate un contratto sulle uscite serali e dialogate finchè non avrete la certezza che tutto sia chiaro ed accettato dai vostri figli adolescenti.
Sono usciti: non attaccatevi al telefono
Abbiamo detto che il rientro è fissato alle 22? Non attaccatevi al telefono per controllare e, con questo, trasmettere ansia: la pazienza e la fiducia rendono i figli leali e responsabili. Sempre all’interno del patto di cui sopra, fate in modo di avere anche i numeri di telefono delle altre mamme e dei compagni di uscita dei vostri figli adolescenti. E’ bene tenere gli occhi aperti su che cosa fanno, dove vanno e chi frequentano ma la cosa ideale, in tutto questo controllo, è non farsi trascinare dalle proprie paure e intervenire con un parental control più ferreo solo se risulta necessario.
Da soli di sera, ma non del tutto
Lo saprete bene ma è decisamente necessario che lo capiscano anche i figli adolescenti: prima dei 18 anni la responsabilità è del genitore. Non è una cosa da poco. E non è una questione di comando, di autorità o possesso: i genitori dei figli adolescenti hanno il diritto e il dovere di controllarli. Come fare a comunicare tutto questo ad un adolescente? L’unico modo per fare capire ai figli che cosa significhi la “responsabilità di un’altra persona” è far provare loro ad averne una: potete fare degli esperimenti affidando loro un fratellino più piccolo per alcune ore, un animale da portare a spasso o addirittura passando voi stessi dalla parte di quelli che… fanno tardi la sera.
I figli, nella stragrande maggioranza dei casi, comprendono solo con esempi pratici e non con parole e teorie astratte. E’ ovvio che se il vostro rapporto di fiducia si incrina o si è incrinato, dovrete riassumere il comando della nave e dare regole ferree cui dovranno seguire delle soluzioni talvolta drastiche: anche questo è un esempio pratico e non teoria. Ovvero, non usate le minacce: agite! Usate le punizioni e i divieti, però, solo nel caso di evidenti trasgressioni al vostro patto; in tutti gli altri casi non potrete appellarvi alla formula “qui comando io e questa è casa mia”: non fa che produrre effetti negativi. Le frasi che funzionano sono invece: “hai tradito il patto che avevamo stipulato di comune accordo, perchè? Io mi fido di te”.
Il punto è che i figli adolescenti hanno tanta voglia di essere autonomi e non sarebbe giusto ostacolare tale bisogno: è necessario, tuttavia, trovare la giusta modalità di far assaporare loro questa crescente frenesia di libertà, vissuta come un po’ come “un tutto e subito” e un po’ come “paura di buttarsi”.
A proposito, voi, quante e quali paure avete? E, soprattutto, si tratta di paura reali? Perché è con questo che dovrete fare i conti per essere credibili con i figli adolescenti!