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Cos’è il cestino della rabbia e come si usa
I bambini (e spesso anche gli adulti) hanno bisogno di riconoscere e decifrare le loro emozioni. Tra queste, la rabbia è una emozione fondamentale e anche funzionale, ma che i bambini faticano a vedere in se stessi. Spesso, infatti, dalla rabbia si viene sopraffatti e chi ne fa le spese è sempre colui che la prova, più ancora di chi la subisce.
Un valido strumento per imparare a riconoscere e gestire la rabbia in età infantile è il cestino della rabbia. Ma che cos’è e come si usa?
Il cestino della rabbia è un lavoretto fai da te, o meglio ancora uno strumento didattico, che i bambini utilizzano con l’aiuto di educatori e genitori proprio per imparare a gestire la rabbia.
Come si usa questo cestino? Prima di tutto, è bene costruire un cestino della rabbia fai da te.
Crearlo è davvero facilissimo. Ecco come fare:
- Spieghiamo ai bambini che cos’è la rabbia
- Prendiamoci dei giorni per imparare a riconoscerla ogni volta che si presenta
- Identifichiamola e passiamo a costruire un cestino della rabbia, che avrà come scopo quello di maneggiare questo sentimento in modo creativo.
- Prendiamo una scatola di cartoncino, un contenitore di plastica o un qualsiasi cestino porta-pranzo.
- Decoriamolo con temi che ricordano la rabbia e che i bambini dovranno autonomamente identificare secondo il loro vissuto (aiutiamoli a farlo).
- Una volta realizzato il cestino della rabbia, esso verrà utilizzato per archiviare la rabbia ogni volta che si presenterà.
Ogni volta che il bambino si arrabbia il genitore, il maestro o l’educatore deve aiutarlo a prendere il suo sentimento e, trasformandolo in qualcosa come un disegno, una canzoncina o una poesia, a metterlo nel cestino della rabbia, che verrà opportunamente richiuso per smaltire il moto di collera.
Naturalmente si tratta di un gioco simbolico ma che ha il grande potere di calmare il bambino, per il quale il gioco è vitale e fondamentale allo scopo di riconoscere e gestire le proprie emozioni trasformandole in qualcosa di costruttivo.
In un secondo momento, i genitori individueranno il vero motivo che ha scatenato la rabbia, ormai rinchiusa nel suo cestino.
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