Scopriamo insieme come si usa il regolo ostetrico per prevedere la data del parto del nostro futuro bambino.
Coliche: quali cibi da evitare in allattamento?
Ciò avviene perché l’argomento “coliche del lattante” è ancora misterioso e controverso: non sempre, quando un neonato piange, si tratta di coliche e, inoltre, non è così sicuro che quelle che vengono definite “coliche” siano da attribuire al mal di pancia dovuto a aria ingerita o prodottasi nell’intestino.
Ammettiamo, comunque, che un neonato che piange lo faccia per il mal di pancia. Anche in questo caso, le possibili cause sono molteplici, ad esempio l’immaturità intestinale che porta a una mancata coordinazione dei movimenti peristaltici, un non perfetto equilibrio della flora batterica intestinale, o anche un allattamento scorretto.
Quali sarebbero i cibi da evitare in allattamento
I cibi considerati colpevoli di scatenare le coliche sono soprattutto alcuni tipi di verdura: cavoli di tutti i tipi, peperoni, melanzane, legumi, ma anche frutta zuccherina, fritti e cibi molto grassi, crostacei e molluschi, cibi e bevande contenenti sostanze eccitanti.
C’è poi una certa confusione che fa rientrare nell’elenco di alimenti da evitare in allattamento anche quelli che, semplicemente, possono modificare il sapore del latte, come cipolla, aglio, asparagi. Il fatto che il latte materno possa cambiare sapore in base agli alimenti ingeriti è positivo: lo rende meno monotono (tanto che i bambini allattati al seno non si stufano mai, richiedendo svezzamenti anticipati, cosa che invece, talvolta, accade nei bambini nutriti con latte formulato) e fa sì che il neonato si abitui ai vari sapori.
Ciò che causa la produzione di gas nell’intestino materno, lo causa anche nel neonato?
Intanto, l’aria prodotta nell’intestino materno non ha modo di essere trasmessa con il latte al neonato.
Per quanto riguarda gli alimenti, essi nell’intestino vengono digeriti in componenti più semplici, assorbiti poi dall’organismo. Le bucce di legumi, come altri tipi di fibre, ad esempio, non possono in alcun modo essere assorbite, entrare in circolo e entrare nel latte materno.
Questo però può avvenire, per diffusione, nel caso di alcune proteine. Si tratta di un fenomeno normale, che non necessariamente causa problemi nel lattante.
Gli eventuali problemi sono soggettivi
Non esistono proteine che causano, universalmente, mal di pancia nel lattante che le ingerisca. Anzi, per lo più, se esiste una correlazione fra ingestione di un alimento da parte della madre e problemi intestinali nel neonato, si tratta di una sensibilità soggettiva e imprevedibile.
Questo significa che solo nel caso si osservasse una correlazione certa fra assunzione di un alimento (o assunzione eccessiva) e pianti prolungati del bambino sarebbe opportuno limitare o eliminare quell’alimento dalla propria dieta.
Le proteine del latte vaccino: un’intolleranza frequente
L’unico alimento la cui eliminazione può portare a un miglioramento delle coliche in una certa percentuale di casi sono i latticini.
Da rilevare che, nei restanti casi, l’utilizzo o meno dei latticini è del tutto ininfluente. Si tratta, comunque, di un tentativo da fare, se il proprio bambino soffre di coliche.
Prima latte e latticini dovranno essere eliminati completamente, per 7-10 giorni, per poi essere reintrodotti gradualmente, verificando il grado di tolleranza, che è soggettivo.
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