Che cosa diciamo ai bambini sulla strage di Parigi?

In una frase “MAI FARE FINTA DI NIENTE”, è contenuto il messaggio di questo articolo.

Perchè?

Perchè i bambini si accorgono di tutto quanto avviene tramite la TV, o “leggendoci” nel cuore nella mente e capiscono bene tutto ciò che sta accadendo.

Quindi bisogna parlare, spiegare e anche ascoltare.

In questi giorni la dott.ssa Costantino, presidente della Società di neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza (Sinpia) ha fornito alcuni consigli. Vediamoli:

  • Non fare finta di nulla. I bambini capiscono più di quanto non immaginiamo e sentono le emozioni e la paura nell’aria. Vanno quindi accompagnati nella comprensione. Già parlare è importante nell’elaborazione dell’angoscia. Leggi anche: Le bugie dei bambini, come comportarsi
  • Ascoltare cosa si immaginano, cosa percepiscono. Per farlo, in genere basta un commento, un generico “che brutta cosa”. E’ un modo per far capire che se ne può parlare. Immediatamente i bimbi si sentono autorizzati a chiedere. Al contrario, se percepiscono che l’adulto non vuol parlare, si zittiscono.
  • Importante rassicurare, senza fingere che vada tutto bene. Il messaggio che li aiuta, non è un falso “è tutto sotto controllo”. Piuttosto spiegare che si sta facendo tutto il possibile per diminuire il rischio. E’ bene che imparino che c’è una parte della vita che non controlliamo, anche se possiamo agire per ridurre il pericolo.
  • Non esagerate a far vedere troppe immagini o a parlare troppo. Inutile cambiare canale nel bel mezzo di un servizio perché avrebbe l’effetto opposto, ma meglio evitare di esporli eccessivamente a immagini cruente, o parlare tutto il giorno di questi eventi.
  • Infine, una raccomandazione anche per noi adulti è quella di NON pensare  che i buoni siano tutti da una parte i cattivi dall’altra; e mai generalizzare . Il rischio, conclude Antonella Costantino, è che arrivi il messaggio che lo straniero o il diverso possa essere pericoloso. Così facendo si creano immotivate fobie nei confronti delle persone che li circondano”.

Tratto dal blog del Dott. Ferrano www.ferrandoalberto.blogspot.it

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