La balbuzie è un disturbo della comunicazione verbale in cui si rompe il flusso del discorso con ripetizioni, prolungamenti o arresti anomali di suoni e sillabe. Assieme a ciò, si possono presentare anche insoliti movimenti del viso e del corpo associati con lo sforzo di parlare.
Ci sono quattro fattori che sembrano essere implicati nel fenomeno e nello sviluppo della balbuzie:
Molti bambini piccoli passano attraverso una fase di età compresa tra 2 e 5 anni in cui balbettano, ripetendo o prolungando certe sillabe, parole o frasi o arrestandosi in attimi di silenzio in cui sembrano avere dei blocchi linguistici. C’è da dire che ciò – come molti fenomeni dell’infanzia – può essere un fatto passeggero e che, in molti casi, esso va via da solo all’età di 5 anni; in altri casi, questo tipo di balbuzie infantile dura più a lungo.
I primi segni di balbuzie tendono a comparire all’età di 18-24 mesi poichè, secondo gli esperti, c’è una sorta di esplosione nel vocabolario dei bambini ed essi iniziano a mettere insieme le parole per formare frasi. Per i genitori, la balbuzie può essere un fenomeno sconvolgente e frustrante ma per i bambini è naturale balbettare un po’ in questa fase. E’ molto importante essere pazienti il più possibile con i bambini che manifestano questo disturbo da piccolissimi.
Un bambino, peraltro, può balbettare per poche settimane o diversi mesi e la balbuzie può essere sporadica. Tuttavia, se la balbuzie del bambino è frequente, continua a peggiorare ed è accompagnata da movimenti del corpo o del viso, è meglio valutare l’idea di una visita da parte di un terapista del linguaggio e della logopedista intorno ai 3 anni.
Si tratta di una domanda abbastanza naturale e frequente che viene riproposta spesso a causa delle varie terapie e tecniche che, di tanto in tanto, promettono di fare miracoli contro la balbuzie. Ciò che si può dire è che esiste una percentuale di guarigione abbastanza alta che ci fa ben sperare in un continuo miglioramento delle terapie. Inoltre, in età infantile, il fenomeno presenta caratteristiche diverse da quelle in età adulta e, spesso, con una buona terapia del linguaggio, la balbuzie infantile scompare totalmente.
Tuttavia, non esiste una cura universale contro le balbuzie che appare a tutt’oggi come una condizione complessa, con molte caratteristiche che interessano ogni individuo in un modo unico. Mentre due persone possono balbettare in modo perfettamente identico, infatti, i fattori sia fisici che emotivi dei due casi possono essere molto diversi. Questi aspetti sono molto personali e rendono importante prendere in considerazione le esigenze individuali in qualsiasi terapia.
La maggior parte dei corsi e terapie per una curare la balbuzie sono rivolti agli adolescenti e adulti, ma ci possono essere alcuni praticanti che accettano i bambini più piccoli. In questi casi è vivamente consigliata una certa cautela da parte dei genitori che dovrebbero chiedere, invece, l’intervento di un terapista del linguaggio con esperienza nella balbuzie. Il punto più importante in questa fase è quello di aiutare i bambini che sviluppano la balbuzie all’accettazione di sé e a non perdere la fiducia in se stessi.
In Logopedia esiste un alto tasso di successo con i bambini sotto i cinque anni. In questi casi, i terapisti effettuano una valutazione tenendo conto di fattori tra cui le interazioni fisiologiche e la relazione genitore-figlio. Essi possono quindi scegliere di lavorare in una varietà di modi, individualmente o in una terapia familiare.
La maggioranza dei bambini può essere aiutata attraverso questi approcci e spesso la balbuzie scompare senza ricomparire più. Tuttavia, non si può parlare in questo senso di una vera e propria cura perché, come abbiamo visto, molti bambini sotto i 5 anni attraversano una fase normale di balbuzie o di disturbo del linguaggio più generalizzato. E ‘ più esatto dire che questi bambini sono stati sostenuti in una fase iniziale in un modo da impedire loro di sviluppare una balbuzie permanente.
Come abbiamo visto sin qui, la balbuzie in età prescolare e cioè sino a un massimo di 5 anni può essere una manifestazione naturale dell’eloquio difficile del bambino ma potrebbe anche, preludere a qualcosa di più complesso. Per capire se il fenomeno è preoccupante o passeggero, una prima valutazione può essere fatta dai genitori che devono considerare: