Aiutare i figli nei compiti a casa, le regole da seguire

di Cinzia Rampino


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I compiti a casa sono la croce e delizia di tutti i bambini… e anche dei genitori. C’è chi tra gli allievi li ama e chi li odia e li rifugge come la peste. Di conseguenza, spetta ai genitori l’amaro compito di dare una mano ai figli nella gestione di questo esercizio complementare rispetto a ciò che viene già fatto a scuola.

Per dare una mano concreta ai nostri figli, ciò che dobbiamo comprendere è che i compiti a casa non sono una punizione o qualcosa da usare come tale a seconda delle circostanze, ma un momento di apprendimento davvero importante e che va curato con tutte le energie.

A che cosa servono i compiti a casa?

Essi sono un esercizio supplementare a ciò che è stato già spiegato a scuola, utile per mettersi alla prova, per vedere se, autonomamente, siamo capaci e padroni della materia di studio.

Quando dobbiamo intervenire per dare una mano con i compiti a casa?

Fin dalla primaria è bene essere presenti allo svolgimento dei compiti. In alternativa, sarebbe bene sostenere con un supporto educativo i primi passi dell’allenamento ai compiti a casa, così che non passino in secondo piano sin dall’inizio della scuola. In questo fase, il bambino deve essere più che altro guidato anche solo all’organizzazione dei compiti, dalla lettura del diario, alla preparazione della cartella.

Quando fare i compiti?

La regola migliore è avere una tabella di marcia precisa: farli subito dopo mangiato, oppure, dopo una breve pausa; collocare quelli del week end in un giorno e fascia oraria ben determinati, in modo tale che il bambino abbia punti di riferimento chiari: ciò gli permetterà di farla diventare una sana abitudine in cui si sentirà rinforzato positivamente dal farli e non gli peserà a causa di un eventuale temporeggiamento tipico della faccenda “compiti a casa”.

Assolutamente vietato fare i compiti con la televisione accesa anche se è sintonizzata su programmi non di suo interesse. Ha bisogno di attenzioni e di non essere distratto, anche in modo indiretto.

Quanto dobbiamo intervenire nei compiti?

Il bambino deve fare i compiti da solo e per nulla al mondo dovrebbe percepire i genitori come una presenza troppo giudicante. Non c’è bisogno che rimproveriamo o esasperiamo la situazione con le nostre aspettative.

Quando è evidente che il bambino non ha ben chiaro l’argomento, è necessario dare qualche spiegazione, ma, se è evidente che è molto lontano dal capire, spesso è meglio che chiedere alla maestra di rispiegarglielo.

Se il bambino invece sbaglia di continuo, bisogna capire se lo fa perché è distratto, se vuole attenzioni o se effettivamente non ha capito l’argomento trattato.
Una buona norma è controllare insieme il diario sia all’inizio, sia alla fine, lo zaino, i libri e i quaderni e l’astuccio in base alle materie del giorno dopo.
Il bambino entra così in questa dimensione organizzativa e piano, piano sarà in grado di farlo da solo e la mamma non dovrà disperarsi fino a sera inoltrata o alla mattina presto per provvedere a tutto!

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