Proprio quando si pensa di aver superato indenni l’età infantile, ecco che la pre-adolescenza e l’adolescenza bussano alla porta.
Quanto è difficile gestire le prime cotte adolescenziali? Può non essere troppo complicato se si seguono alcune linee guida per rispettare un figlio adolescente che si innamora per la prima volta, o che, peggio ancora, crede di essere innamorato.
Per prima cosa è molto importante rispettare il sentimento che prova, senza minimizzare o ridicolizzare le sue emozioni. Molto spesso quello che agli occhi di mamma e papà sembra una semplice e passeggera cotta, per un teenager può essere gigantesco problema o una fonte di ansia e turbamento.
È quindi consigliabile evitare di fare battute o prendere in giro bonariamente il suo innamoramento perché potreste solo creargli disagi e chiudere completamente la comunicazione tra di voi. Dobbiamo sempre tenere a mente che per un teenager innamorato l’amore è “assoluto” e “per sempre”, spesso combattuto o addirittura impossibile.
Per far sì che vostro figlio adolescente si senta libero di esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti è indispensabile che esista un rapporto di fiducia con i genitori, costruito nel tempo. Fondamentale in questo senso risulta essere la capacità dell’adulto di mettersi in discussione, cercando il dialogo, l’empatia e la comunicazione.
Un’altra regola fondamentale per gestire le prime cotte a 12 anni o poco più dei vostri figli è informarsi e ascoltare senza essere invadenti: la privacy è un bisogno quasi primario che un adolescente sente di avere. Non sbirciate tra le cose di vostro figlio, non leggete il suo diario o il suo cellulare per sapere in che situazione sentimentale si trova. Tutte le informazioni dovrebbero arrivare dal diretto interessato, all’interno di un clima positivo di confidenza e fiducia reciproca.
Infine, è altrettanto importante non mettere in imbarazzo un figlio adolescente con la fidanzata o il fidanzato. Se arriva a far conoscere ai genitori la propria dolce metà, è opportuno mantenere un comportamento equilibrato, non ostile ma neanche invadente. Sono da abolire gli interrogatori di terzo grado e i vezzeggiativi con cui siete soliti chiamare i vostri figli (non sono più dei bambini!) sviluppando invece una conversazione tranquilla e serena nel rispetto dei desideri e delle richieste dei ragazzi.
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