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Adolescenti e cannabis: cosa fare se tuo figlio fuma spinelli?
Il ruolo dei genitori è sempre stato complesso, ma oggi è diventato forse più complicato a causa dei numerosi stimoli che la società offre, nel bene e nel male. Se si aggiunge a tutto ciò un po’ del consueto disagio adolescenziale, è facile trovarsi in una situazione in cui la trasgressione sembra la risposta alla piatta quotidianità. Oggi è anche più facile trovare droga per strada, tra i coetanei e a scuola, dove la prevenzione e i corsi di formazione per studenti e genitori spesso non sembrano essere sufficienti.
E se anche noi, un giorno, ci trovassimo di fronte ad una situazione del genere? È facile pensare sempre che le cose spiacevoli capitino sempre agli altri, ma quando meno ce lo aspettiamo può succedere anche a noi: come scoprire se tuo figlio fuma spinelli?
Innanzitutto è molto importante osservare i suoi comportamenti per vedere se ci sono dei cambiamenti nel modo di porsi e nell’umore, se è più sfuggente e distaccato del solito e se dimostra maggiore svogliatezza e disinteresse per cose che prima lo interessavano.
Se si tratta di un consumo occasionale di cannabis è più difficile accorgersi dei cambiamenti, ma se avete il dubbio e volete capirne di più potete fargli eseguire degli esami tossicologici che rilevano la presenza di sostanze anche dopo 10-15 giorni dall’assunzione. Spesso è difficile capire come comportarsi con chi fuma spinelli, soprattutto se si tratta di un adolescente, poiché la negazione è il primo ostacolo da superare.
Cosa fare se tuo figlio fuma? Se fa uso di droghe leggere è fondamentale per i genitori trasformare la rabbia in preoccupazione e i divieti in ascolto. Ciò non significa condividere il consumo di droghe leggere, ma non fermarsi alla semplice proibizione, andando invece ad indagare la causa che porta i ragazzi a questo comportamento.
Molte volte all’origine del consumo di cannabis da parte degli adolescenti ci sono il senso di inadeguatezza, l’accettazione da parte del gruppo dei pari, i rapporti interpersonali, quelli familiari e la scarsa autostima.
Accusare, punire e mettere divieti a tuo figlio non è costruttivo perché non farà altro che alzare muri ancora più alti tra te e lui. Comprendere il disagio dei figli adolescenti è il primo passo per aiutarli a risolvere il problema, provando a capire insieme perché stanno male per evitare che esprimano il proprio dolore attraverso comportamenti autolesivi di ogni genere.
Se non sapete da dove iniziare, potete prendere spunto da fatti di cronaca per chiedere ai vostri figli adolescenti cosa avrebbero fatto al posto dei protagonisti della vicenda o cosa pensano di quella determinata storia. Quello che conta in questo caso è far capire ai ragazzi che ne potete parlare, che la cannabis e il consumo di droga non è un tabù in famiglia e che a tutto c’è una soluzione.
Se però sentite di non avere la forza necessaria e la capacità di affrontare da soli il problema, potete rivolgervi ad un professionista, come uno psicologo, per far iniziare un percorso terapeutico a vostro figlio e aiutarlo a comprendersi interiormente e stare meglio. Esistono tante realtà che supportano i genitori in questo compito, dagli sportelli psicologici delle scuole ai consultori familiari ai servizi anti-dipendenze delle Asl.
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