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Acetone nei bambini: sintomi e cura
L’acetone nei bambini è un fenomeno comune che però preoccupa molto le mamme. Il motivo di questa preoccupazione è che spesso non si sa bene da cosa l’acetone derivi, perchè sia comparso e come comportarsi. Ci sono molte credenze sbagliate intorno a tale sintomo e, talvolta, invece di migliorare la situazione, rischiano di peggiorarla o di non guarirla a causa di azioni improvvisate.
Diciamo intanto che l’acetone non è una malattia nè deriva da intolleranze alimentari. Esso è una disfunzione momentanea della metabolizzazione del glucosio. Tale disfunzione deriva in genere da cause scatenanti quali:
- Febbre
- Stress (ad esempio i conflitti con gli insegnanti, gli educatori o i coetanei, ansia di separazione e nostalgia…)
- Errata alimentazione con elevato consumo di grassi
- Digiuni lunghi
- Disidratazione
Ognuna di queste cause non fa altro che portare uno squilibrio nelle riserve degli zuccheri che, risultando temporaneamente carenti, mettono in moto la ricerca di energia verso altre direzioni. L’organismo scompone perciò i grassi, dando vita a un processo biochimico che rilascia “acetone” attraverso l’urina e il respiro. E’ per questo che il bambino emana il cattivo odore che noi sentiamo. D’altra parte l’acetone non è una prerogativa dei bambini ma se ne può soffrire anche da grandi!
La diagnosi
Una assoluta certezza che si tratti di acetone può essere data da speciali strumenti diagnostici che permettono di rilevare l’acetone attraverso l’urina. Si tratta di bastoncini sensibili alla particolare reazione chimica e possono essere acquistati in farmacia.
I sintomi
Sebbene gli strumenti diagnostici e la consultazione del medico siano sempre consigliati e decisamente preferibili, l’acetone è comunque evidente da sintomi difficilmente equivocabili.
- In primo luogo c’è l’odore inconfondibile
- In secondo luogo c’è il vomito che accompagna l’assunzione di cibi e liquidi da parte del bambino
Il metabolismo del glucosio che come abbiamo visto è compromesso, non permette all’organismo di assimilare i cibi complessi. Ecco perchè il bambino vomita ogni volta che si prova a fargli ingerire qualcosa.
Proprio per questo motivo e, soprattutto se il vomito è persistente con pallore e debolezza, bisogna consultare il medico pediatra. E’ molto facile, infatti, che si possa commettere qualche errore alimentare o curativo poichè l’acetone può essere accompagnato, come abbiamo visto, da febbre o infezione.
Cura dell’acetone
La migliore cura riguarda l’integrazione lenta e graduale di zuccheri semplici nel sangue. Far ingerire delle piccole quantità di acqua zuccherata al bambino è la cosa più corretta che si possa fare. Tutte le altre strategie e, in particolare quelle farmacologiche, con prodotti effervescenti o dal sapore dolce che attenuano il saporaccio dell’acetone, vanno definite con il pediatra. Esistono in commercio, inoltre, prodotti che calmano il vomito e reintegrano i sali minerali, ma anche questi vanno assunti sotto prescrizione medica.
Quando invece il bambino inizia a stare meglio e a diminuire l’emanazione di acetone nelle urine e nell’alito, a seguito dell’assunzione di acqua e zucchero, allora si può provare a dare del glucosio sotto forma di frutta o altri zuccheri semplici.
N.B. Bisogna accertarsi che sia ricomparso spontaneamente l’appetito e non forzare il piccolo qualora non voglia assumere cibo. Continuare con la somministrazione di bevande dolci, in questi casi, è meglio che forzare l’alimentazione.
Se c’è il vomito è molto importate concentrarsi sull’intensità dello stesso poichè esso può comportare disidratazione eccessiva e se, convulsivo o prolungato, può essere sintomatico di disturbi di differente natura.
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