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Ci sono bambini insicuri che spesso i genitori non sanno stimolare abbastanza o aiutare ad acquisire quella sicurezza che permetterebbe loro di valorizzarsi meglio. Non tutti i bambini sono bravi nelle stesse cose o amano fare le stesse attività, per cui non sempre è il caso di fargli pesare ciò in cui non sono abbastanza bravi, ma è bene invece capire quali sono i modi per valorizzare le capacità e il talento dei bambini. Ecco qualche buon consiglio.
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Nella fase della crescita bisogna lasciare che i piccoli familiarizzino e si confrontino con i gli ambienti più disparati. Almeno in una fase iniziale, secondo gli esperti, bisogna fare in modo che essi abbiano a che fare con le realtà più disparate, senza preconcetti o presupposti che potrebbero scoraggiarli. Ci sono delle cose per cui probabilmente non sono portati, ma è giusto che provino.
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I bambini hanno bisogno del sostegno dei loro genitori, qualche volta anche di sentirsi dire “bravo” quando in realtà questo non corrisponde a verità. Ci sono modi e modi per dire qualcosa e basta usare le parole giuste per essere meno rigidi o spudorati. Insomma, anche quando le cose non vanno è bene trovare un modo per addolcire la pillola.
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Tutti desideriamo dei bambini particolarmente dotati che riescano bene più o meno in tutto. Ma le cose non stanno mai veramente in questo modo ed è del tutto normale. Dobbiamo lasciare i bambini liberi di emergere in quello che gli piace, anche se ci saranno delle cose che reputeremo stupide o semplici perdite di tempo. Anche in questi casi i bambini devono essere incoraggiati. Sempre.
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Quando pensiamo al valore e alle capacità dei nostri figli tendiamo a tradurre questo dato in un semplice rendimento scolastico. No, non sono semplicemente queste le capacità di cui parliamo ma anche qualità che hanno anche degli aspetti sociali. Ci sono bambini più o meno socievoli, più o meno capaci di interagire anche con gli adulti. Anche queste sono capacità da non sottovalutare: non sarà un buon voto in matematica a cambiare la vita dei vostri figli.
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I bambini si scoraggiano facilmente: vorrebbero fare uno sport e magari non lo fanno perché non sono in grado o non si sentono capaci di farlo. Bisogna innanzitutto spingerli a provare ma essere comunque pronti a raccoglierli “da terra” nel momento in cui falliranno, ma non dovremo semplicemente dirgli di mollare, ma spingerli a riprovare fino a quando non riescono. Perché se è vero che nasciamo parzialmente dotati e predisposti verso qualcosa è vero anche che possiamo imparare ad esserlo.
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