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78 anni fa nasceva il bikini: un tuffo nella storia della moda
Il 3 giugno 1946 è una data storica per il mondo della moda. A Parigi, il designer di moda Louis Réard presentava per la prima volta il bikini, un indumento destinato a rivoluzionare per sempre non solo l’abbigliamento da spiaggia, ma anche il concetto di femminilità e libertà.
Secondo la professoressa Valeria Magistro, docente di moda presso l’Università Telematica San Raffaele Roma, questo capo rivoluzionario è un vero e proprio “simbolo di coraggio ed emancipazione femminile.
Le origini del bikini
Nonostante il suo debutto ufficiale in passerella sia avvenuto nel 1946, le origini reali di questo capo risalgono a tempi molto più antichi. Già nel I-II secolo d.C., durante l’Impero Romano, esistevano indumenti simili al bikini, che venivano indossati soprattutto in ambito sportivo. Come racconta la docente universitaria “non era un capo adoperato in spiaggia o per fare il bagno, ma veniva utilizzato in ambito sportivo, soprattutto nel mondo dell’atletica”.
I mosaici della Villa Romana del Casale in Sicilia raffigurano, per esempio, donne impegnate in attività atletiche che indossano una sorta di due pezzi, molto simile al moderno bikini. Questo capo era legato al mondo dell’atletica ed era un simbolo di forza e agilità.
La rivoluzione di Louis Réard
Louis Réard ha il merito di aver trasformato il bikini, rendendolo quello che conosciamo oggi. Réard non solo ne modificò la forma, scoprendo la pancia, ma lo portò anche in acqua, creando scalpore tra i benpensanti della società parigina.
Come ricorda la professoressa Magistro “all’epoca fu un vero e proprio scandalo: Réard fu infatti costretto a chiamare una spogliarellista, Micheline Bernardini del Casino de Paris, per la presentazione perché tutte le modelle si rifiutarono di osare così tanto”.
Il bikini fu allora paragonato a una “bomba atomica” per il suo effetto esplosivo sulla società.
L’evoluzione del costume da bagno
Dalla sua introduzione, il bikini ha subito numerose trasformazioni. Negli anni ’20, i costumi da bagno sportivi iniziavano a sfidare le convenzioni, con modelli senza maniche, gambe scoperte a metà e scollature tonde.
Tuttavia, fu solo negli anni ’70 che il bikini divenne un fenomeno di massa. “A partire dagli anni ‘70 il due pezzi si rinnova, infatti, nelle fantasie, nei colori e nei tessuti e diventa finalmente alla portata di tutti”, raggiungendo un pubblico sempre più ampio.
Le icone del cinema e della moda hanno giocato un ruolo fondamentale nella popolarità del bikini. Star come Jayne Mansfield, Marilyn Monroe, Sophia Loren e Brigitte Bardot hanno contribuito a rendere il bikini un simbolo di coraggio ed emancipazione. Per la professoressa “le loro diverse fisicità regalano alle donne comuni nuove consapevolezze e quel pizzico di fiducia in sé per valicare gli stereotipi imposti.
Oggi, in una società in cui le influencer dominano la scena della moda, utilizzando i social media per dettare le tendenze. Tuttavia, il confronto con le icone del passato come Audrey Hepburn, Jane Birkin e Anna Piaggi appare arduo.
Il bikini ha attraversato decenni di evoluzione, diventando un simbolo di empowerment per le donne. Ogni epoca ha visto il bikini trasformarsi e adattarsi, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali. Dal suo debutto scandaloso alle passerelle di oggi, il bikini continua a rappresentare la forza e la libertà delle donne.
Non si tratta solo un capo d’abbigliamento, ma di un simbolo di trasformazione e crescita per la società. La sua storia, dalle origini romane al debutto rivoluzionario di Louis Réard, fino alle moderne interpretazioni delle influencer, racconta un viaggio di emancipazione e coraggio. In un mondo in continua evoluzione, il bikini rimane un potente emblema di femminilità e libertà.
Foto Wikipedia