Vittorio Sgarbi ricoverato per depressione: “È come un treno fermo in una stazione sconosciuta”

di Valentina Foti
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Vittorio Sgarbi è attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una grave forma di sindrome depressiva.

A lanciare l’allarme sono stati i medici, preoccupati per il peggioramento delle sue condizioni generali, aggravate da un persistente rifiuto del cibo.

Il critico d’arte, scrittore e volto noto della televisione italiana si trova sotto costante monitoraggio clinico. Il ricovero giunge al termine di un periodo difficile, iniziato con le dimissioni dal ruolo di sottosegretario alla Cultura e seguito da indagini giudiziarie legate alla gestione di alcune opere d’arte.

Sgarbi non ha mai nascosto le sue fragilità. In passato ha parlato pubblicamente del tumore alla prostata che lo ha colpito, raccontando con trasparenza anche il peso psicologico della malattia, ma questa volta, la crisi sembra avere una natura più profonda e intima.

Nella sua consueta schiettezza, in un’intervista a Robinson de la Repubblica, ha ammesso: “La mia malinconia è una condizione morale e fisica. È come un treno che si ferma in una stazione sconosciuta“.

Veneziani: “Vorrei gridare al mio amico: rialzati e cammina, capra!”

Nonostante la sofferenza, Sgarbi ha continuato ad alimentare il suo rapporto con il pubblico attraverso i social. Il 19 marzo ha condiviso un commovente ricordo del padre, mentre l’8 marzo ha celebrato la figura di Artemisia Gentileschi, definendola “la prima femminista della storia, fiera e coraggiosa”. Non sono mancati neppure commenti sul Festival di Sanremo, con la sua consueta vena polemica.

Le sue recenti esternazioni rivelano un senso di disorientamento e fragilità. Marcello Veneziani, scrittore e amico di lunga data, ha scritto su ‘La Verità’: “Vorrei gridare al mio amico: rialzati e cammina, capra!” e in un’altra intervista al ‘Corriere della Sera’ ha osservato come la depressione di Sgarbi possa derivare da un “narcisismo ferito”, dalla sensazione di aver perso molte delle sue libertà. “Il suo universo si sta restringendo” ha dichiarato, lasciando però spazio a un possibile “risorgimento personale”.

Nonostante i momenti bui, l’amore di Sgarbi per l’arte e la sua vivacità intellettuale non si sono spenti. Lo scorso dicembre ha pubblicato il libro “Natività, Madre e figlio nell’arte”, un viaggio critico tra le rappresentazioni sacre della maternità e di recente ha anche curato una mostra al Mart di Rovereto dedicata al realismo magico.

Le sue condizioni restano al momento sotto osservazione. Intanto, sono tanti a esprimere vicinanza e affetto, auspicando un miglioramento e un ritorno alla serenità.

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