Sydney Sweeney, rivelatasi al grande pubblico grazie alla serie Euphoria nel 2019, continua la sua ascesa nel mondo del cinema e della televisione. Dopo il successo di “The White Lotus” e la commedia “Anyone But You”, l’attrice è apparsa di recente nel film horror “Immaculate”. Prossimamente, interpreterà Kim Novak, una delle più grandi icone di Hollywood, in un attesissimo biopic. Un ruolo coraggioso per Sweeney, che ha recentemente denunciato il comportamento di alcuni paparazzi che la sessualizzano anche in presenza della sua famiglia.
Un sogno osteggiato
Difficile immaginare che, prima di raggiungere la fama, Sydney Sweeney abbia dovuto affrontare il bullismo di chi cercava di scoraggiarla dal perseguire il suo sogno hollywoodiano. In un’intervista rilasciata all’edizione americana di Glamour il 3 ottobre, l’attrice ha raccontato la sua esperienza.
Bullismo al college
All’età di 12 anni, Sydney presentò ai suoi genitori una presentazione in PowerPoint con un piano quinquennale per diventare attrice. Convinti dalla sua determinazione, i genitori accettarono di accompagnarla regolarmente a Los Angeles per partecipare a casting. Un viaggio di 38 ore per questa famiglia che viveva al confine tra lo Stato di Washington e l’Idaho. Per due anni, i genitori supportarono Sydney, nonostante le audizioni si traducessero spesso solo in ruoli da comparsa. E questo fu motivo di scherno da parte dei suoi compagni di classe.
“Quando smetterai di sprecare i soldi dei tuoi genitori?”
Oggi 27enne, l’attrice ricorda i commenti offensivi che le venivano rivolti: “Quando tornerai a casa e smetterai di trascinare la tua famiglia in una città infernale?”; “Quando smetterai di rovinare la tua famiglia e sprecare tutti i loro soldi, e quando troverai un vero lavoro e una vita vera?”.
L’influenza dei genitori dei compagni di classe
In un’intervista del 2018 a L’Officiel, Sydney spiegò questo doloroso episodio della sua vita attribuendolo all’influenza dei genitori dei suoi compagni. “Avevo amici molto stretti che improvvisamente non lo erano più, a causa delle cose che i loro genitori dicevano a tavola”, ricordava. “I genitori influenzavano ciò che quei ragazzi di 13 anni dicevano o pensavano. (…) Ne parlavano a tavola, i bambini ne parlavano a scuola e così andavano le cose.”
Un bullismo insopportabile
Il bullismo divenne così grave che i genitori le confiscarono il telefono per proteggerla dai messaggi vocali offensivi che riceveva. “È diventato davvero difficile”, raccontava a L’Officiel. “E a un’età così giovane. Non sapevo nemmeno perché all’epoca, mi chiedevo cosa stessi facendo di male”. La situazione degenerò al punto che la polizia intervenne a scuola per spiegare agli studenti le conseguenze di un tale comportamento.
La rinascita e il successo
Prima che Sydney iniziasse il liceo, i suoi genitori si trasferirono a Los Angeles. Nel 2016, in difficoltà economiche, dichiararono bancarotta e divorziarono. Non è certo che questa situazione fosse direttamente collegata alle ambizioni della figlia, ma l’attrice afferma che ciò ha rafforzato la sua voglia di successo. “Che sia stato o meno a causa del mio arrivo qui (a Los Angeles, ndr), è stato sicuramente un catalizzatore”, ha detto. “Sapevo quindi che dovevo avere successo in un modo o nell’altro perché non fosse stato tutto inutile”. Fonte: Terrafemina.