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Nina Moric: “Per 20 giorni in ospedale, nessuno è venuto a trovarmi, sono stata abbandonata da tutti”
Nina Moric rompe il suo lungo silenzio e parla in un’intervista in cui, per la prima volta, racconta la sua rinascita dopo un periodo molto buio. La modella e showgirl ha anche parlato dei giorni trascorsi in ospedale.
Il racconto di Nina Moric
“Ho lasciato la tv, che per me era tossica. E la tv era già un declassamento: io nasco come modella. Modella di livello internazionale“. A parlare è Nina Moric, intervistata dal settimanale Gente. L’ex moglie di Fabrizio Corona ha ricordato i suoi esordi con Gianni Versace: “Andai a casa sua, in via del Gesù, dove faceva le prove finali. (…) Mi ordinò: ”Walk!” (Cammina, ndr). Credevo volesse cacciarmi, quindi gli ho risposto: ”Va bene, mi scusi”. E Gianni: ”Sfila!”. Lo feci. Mi disse: ”Domani sei su tutte le mie tre sfilate: a mezzogiorno, alle 15 e alle 20”. Ho cominciato così, avevo 18 anni”.
Dal passato al presente, Moric ha ricordato anche momenti per lei molto difficili: “A marzo dell’anno scorso sono uscita dall’ultimo appartamento senza avere una meta. Non sapevo dove andare. Stavo per rinunciare a combattere, a cercare soluzioni. Stavo così male che avevo rinunciato persino alla disperazione“.
“Avevo il terrore di invecchiare”
Il percorso di rinascita è passato anzitutto dall’accettazione di sé e del proprio corpo: “Prima ho abusato di botulino e di acido ialuronico, ma è da due anni che non mi faccio punturine. Avevo il terrore di invecchiare, che è tipica del mio ambiente di prima. E non è solo una questione di vanità. È la paura di non lavorare più. Se ti fai vedere con le rughe, ti insultano. Se le combatti, le rughe, ti insultano lo stesso. Ero schiava di quel sistema malato. Ho cercato di stare a quelle regole. Poi ho detto basta”.
Perché Nina Moric è finita in ospedale?
Nel corso dell’intervista, Moric ha anche spiegato perché è finita in ospedale nello scorso mese di maggio: “Ho avuto un problema al seno. Un’infezione che è finita in sepsi. Sono stata attaccata da un batterio, è spuntato come un nodulo che poi ha cominciato a espandersi”. “Sono andata in un ospedale milanese dove sono stati, diciamo così, negligenti. Mi hanno dato antibiotici, cose blande. Ma il male si è diffuso”, ha aggiunto.
“Dopo un mese, il mio seno era viola, una ”bomba” che mi dava dolori atroci. Sono finita in codice rosso all’Humanitas. Ho rischiato, sono stata 20 giorni in ospedale”. Quindi Nina ha detto: “Mi hanno asportato il seno e la protesi. Ora sono un’amazzone: sa, loro si tagliavano un seno per poter tirare meglio con l’arco”.
A questo dolore, se ne è aggiunto un altro: “Non è venuto nessuno a trovarmi, tranne un amico. E ce n’era un altro che mi chiamava dagli Stati Uniti. Stop”. “Mi hanno abbandonata tutti. Non sto distribuendo colpe. Non punto il dito. Ma è da quasi cinque anni che non ho più gli affetti primari. I genitori, le sorelle, la famiglia. Ed è uno stacco definitivo. Mio figlio non è famiglia: è parte di me, siamo le due metà della luna, ce l’ho dentro. Ma è tanto che non lo vedo”.