Foto | Instagram
La figura di Morgan è finita ancora una votla nell’occhio del ciclone in seguito alla denuncia per stalking presentata nei confronti del cantante da parte di una delle sue ex, Angelica Schiatti, che ha deciso di agire in questo modo dopo avere subito per anni minacce e persecuzione. Oltre alle intimidazioni, il cantante avrebbe mandato in una chat di fruppo una serie di filmati e video anche erotici che la givoane gli aveva mandato quando stavano insieme.
La denuncia in realtà risale al 2020, il cantante avrebbe offerto alla giovane 15 mila euro come patto extragiudiziale, ma lei vuole assolutamente andare a processo (la prossima udienza è in programma a ottobre). A sollevare il caso è stata Selvaggia Lucarelli dalle pagine de “Il Fatto Quotidiano”, per questo ora l’artista ha deciso di rivalersi sulla giornalista.
Buongiorno a tutti, ho denunciato Selvaggia Lucarelli per aver costruito violenza di massa contro l’essere umano che io sono – inizia così la dichiarazione che Morgan ha diffuso via social -. Io non sono incriminato di revenge porn ma di questo oggi vengo accusato da un popolo furioso che inneggia al rogo. Selvaggia Lucarelli ha parecchie condanne a differenza mia che non ne ho”. Infine Morgan ha concluso: “Risponderà anche questa volta in tribunale della sua incitazione all’odio. Buona giornata”.
Il post che riporta queste parole non permette commenti. Il cantante, infatti, ha scelto di disattivarli.
Sulla questione è poi intervenuta nuovamente Angelica Schiatti, che ha notato che la foto utilizzata da Morgan come “sfondo” per l’annuncio della denuncia a Selvaggia Lucarelli è stata scattata nei pressi della sua abitazione. “Questa nella foto è la via di casa mia – ha scritto Angelica Schiatti su Instagram, repostando l’immagine pubblicata da Morgan -. A 200 metri da casa mia. Dove ovviamente non posso tornare perché ho paura“.
Poco dopo Morgan ha pubblicato un altro video sul suo profilo, in cui dà in maneira più precisa la sua versione dei fatti: “Sono io la vittima. È da tre giorni che ascolto in silenzio insulti e cose false, sono violentato nella mia dignità civile e messo all’indice, ma vi ricordo che io non ho un divieto di parola oltre a non avere misure restrittive di alcun tipo in quanto non ci sono mai stati elementi che giustificherebbero l’applicazione di una misura. Non lo dico io, lo dicono i magistrati. Siccome i processi si fanno nelle aule io che nella vita faccio il cantautore sono libero di poter raccontare la mia vita in musica“.