Dai primi passi a Miss Italia fino ai grandi successi sul grande e piccolo schermo: la carriera di Claudia Pandolfi tra cinema, TV e impegno sociale.
Kim Kardashian è stata vittima di body shaming
Kim Kardashian ha subito body shaming durante la sua prima gravidanza. Ha attraversato momenti difficili e riprendersi da tutto ciò non è mai semplice.
Kim Kardashian vittima dei dei body shamer
Kim Kardashian è stata ospite del podcast di Kristen Bell e Monica Padman We are supported by. Ha confessato di aver provato gli effetti devastanti del body shaming quando era incinta della primogenita North, nata nel giugno del 2013, pochi mesi dopo l’inizio della relazione con l’ormai ex marito Kayne West.
Le parole di Kim Kardashian
“Ero ingrassata molto. Odiavo come mi sentivo. Odiavo come apparivo. Avevo visto mia madre incinta, le mie sorelle incinte, e loro mi sembravano così carine… Ma per me non è stato così”.
A peggiorare fortemente la situazione, ha spiegato Kim, c’è stato il trattamento dei media che l’hanno «brutalizzata», stando al suo racconto.
“Avrebbero traumatizzato anche la persona più forte sulla terra. Non importa quanto uno sia famoso o quanto sia esposta la sua vita, nessuno merita di essere trattato con così tanta crudeltà. In sole 6 settimane il mio corpo si era completamente trasformato. Non capivo cosa mi stesse succedendo. E dovevo anche subire la pressione di essere continuamente criticata e paragonata ad altre donne incinte. La mia autostima era a pezzi”.
Inoltre ha affrontato la preeclampsia, una patologia caratterizzata dall’ipertensione che le causava un eccessivo gonfiore ai piedi e al viso. In più ha dovuto partorire in anticipo con un parto di emergenza «e poi ho avuto un altro problema chiamato “placenta accreta”. È stato tutto folle».
“Non volevo più uscire di casa. Piangevo di continuo. Rivolevo il corpo che avevo prima della gravidanza”.
La nascita di North
“Avevo preso 70 libbre ma ero troppo imbarazzata per andare in palestra. Non volevo che la gente mi guardasse mentre cercavo di perdere peso”. Alla fine ha iniziato ad allenarsi nel garage di sua madre a Calabasas. “Nel garage faceva un caldo infernale in estate. Ma mi allenavo lì, con mia figlia vicino a me, nel passeggino”.
“Sono riuscita a trasformare quell’energia negativa in motivazione. Se sono questa oggi, lo devo proprio a quei momenti”.
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