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Gianni Sperti: “Paola Barale ha ancora rancore verso di me. Io omosessuale? Non lo dirò mai”
Gianni Sperti è tornato a parlare del matrimonio con Paola Barale. L’opinionista di Uomini e Donne, ospite della trasmissione Verissimo, ha ricordato i motivi della separazione, affrontando anche alcuni argomenti molto delicati e relativi al suo orientamento sessuale.
Gianni Sperti: “Nessun rancore per Paola Barale”
“Quando mi sono sposato con Paola avevo 25 anni e pensavo che sarebbe stato per sempre, lei me lo chiese che avevo 23 anni e non ero pronto ma a 25 glielo ho chiesto io. Io ero innamorato e mi sono sentito molto amato. Poi è finita per tanti motivi“. Queste le parole di Gianni Sperti a Silvia Toffanin. “Forse si è innamorata di un’altra persona. Se ti innamori di un’altra persona è perché qualcosa non funziona”.
Le vicende risalgono all’inizio degli anni Duemila e, dopo il 2002, non si sono più visti: “Mai più rivisti mai più parlati e neanche mai più incontrati. Non c’è rancore da parte mia, io ricordo la parte positiva di quel rapporto, ricordo le risate, la complicità e ricordo che è stato un periodo in cui cercavamo sempre di divertirci. Certo questo non vuol dire che non ci siano stati momenti difficili o comportamenti inadeguati e parole forti, ma in generale penso solo alle cose belle”.
Parlando proprio a Silvia Toffanin, Paola Barale aveva avuto a sua volta la possibilità di ricordare il periodo del matrimonio con Gianni Sperti: “Ho subito mancanze importanti come la mancanza di verità nelle mie relazioni. Quindi quando una persona mi sposa non mi può dire prima le cose più belle del mondo e poi sparire. Ti senti presa in giro e ti trovi di fronte una cosa che non è quella che pensavi fosse. Io non riuscirei a stare con una persona se quello non è il posto dove voglio stare”.
A queste parole, Sperti ha replicato: “Sì, la pensa diversamente, io ho superato il fallimento del matrimonio e pensavo lo avesse superato anche lei, quindi non capisco perché questo rancore. Quindi forse non è serena e mi spiace”.
Quindi ha detto ancora: “Non essere se stessi so a che si riferisce, ma 7 anni insieme a non capirlo non le fa molto onore. Mi pare un paradosso. Un fake si capisce prima di 7 anni”. “Io so l’illazione che vuole fare. Vuole far credere che io sono omosessuale. Ti dico che la cosa che mi da fastidio è che ancora oggi ci sia voglia di sapere, pensare e chiedere la persona che tendenza sessuale abbia. Che io lo sia forse, si forse no, non lo dirò mai, perché dirlo vuol dire mettersi un’etichetta e non lo dirò mai. Siamo esseri umani e andiamo catalogati se buoni o cattivi, il resto chi se ne frega. Dirlo non dirlo la gente lo pensa e lancia le frecciatine. Quindi lo dico io magari si riferisce a quello”.