Dai primi passi a Miss Italia fino ai grandi successi sul grande e piccolo schermo: la carriera di Claudia Pandolfi tra cinema, TV e impegno sociale.
Diane Keaton, biografia, carriera, età, vita privata
Diane Keaton
Il vero nome di Diane Keaton è Diane Hall. Nasce il 5 gennaio del 1946 a Los Angeles, in California, da Dorothy Keaton e Jack Hall. Ha 76 anni. Decide presto di dedicarsi a una carriera nel mondo dello spettacolo.
Dopo aver visto la madre vincere un concorso locale per casalinghe, “Mrs. Los Angeles“, sente l’impulso di diventare attrice, rimanendo colpita dalla teatralità di quell’evento. Altra sua fonte di ispirazione è Katharine Hepburn, che ammira per i ruoli di donne forti e indipendenti. Riprenderà quel mood sicuro di sé nei suoi look, a partire dal film “Io e Annie“.
Diane si diploma nel 1963 alla Santa Ana High School. Durante il liceo si diletta nel canto e interpreta vari ruoli negli spettacoli della scuola. Frequenta in seguito il Santa Ana College, quindi anche l’Orange Coast College per studiare recitazione. Abbandona però dopo circa un anno questi studi, per seguire a Manhattan il sogno di una carriera nel mondo dello spettacolo.
Decide di farsi chiamare Diane Keaton, quindi con il cognome della madre da nubile, da quando aderisce alla Actors’ Equity Association. Per un breve periodo si presta ad esibizione canore: questo tipo di performance saranno poi rivisitate dalla stessa Diane in film come “Io e Annie” e “Radio Days”.
Riprende gli studi di recitazione al Neighborhood Playhouse di New York. Inizialmente segue la cosiddetta tecnica Meisner, in cui l’interpretazione del singolo è strettamente collegata a quella degli altri componenti del cast corale.
Il regista Warren Beatty, che ha avuto modo di lavorare con lei in “Reds“, dice della Keaton: “Si avvicina al copione quasi come per un’opera teatrale in cui memorizza l’intera sceneggiatura già prima delle riprese; non conosco nessun altro attore che lavora così”.
Esordi
L’esordio cinematografico di Diane Keaton avviene nel 1970 con “Amanti ed altri estranei” di Cy Howard, tratto da una omonima commedia di Renée Taylor (la Zia Assunta della sitcom “La tata”). È in questa occasione che la nota Francis Ford Coppola che, nel 1972, le assegna uno dei suoi ruoli più famosi, cioè quello di Kay Corleone nella saga de “Il Padrino”, che interpreta di nuovo nel 1974 per “Il Padrino – Parte II”.
Nel 1968 Diane debutta a Broadway con la produzione originale del musical “Hair”. Interpreta un membro della tribù ed è la prima sostituta per il ruolo di Sheila. Dopo 9 mesi di repliche, fa una audizione per la commedia “Provaci ancora, Sam“, di Woody Allen. Viene scritturata, nonostante sia ritenuta troppo alta rispetto ad Allen. Con questo ruolo, conquista una nomination ai Tony Award e, nel 1972, la parte nell’omonimo film di Herbert Ross (sempre a fianco di Woody Allen).
Diane Keaton e Woody Allen
Il legame professionale tra Diane Keaton e Woody Allen si tramuta in una lunga relazione. L’attrice recita in sette dei suoi film: “Il dormiglione” (1973); “Amore e guerra” (1975), “Io e Annie” (1977), “Interiors” (1978), “Manhattan” (1979), “Radio Days” (1987) e “Misterioso omicidio a Manhattan” (1993).
“Io e Annie” le vale la vittoria di un Premio Oscar e di un Golden Globe come Migliore Attrice Protagonista. Il titolo originale del film, cioè “Annie Hall”, riprende sia il vero cognome dell’attrice, sia il nomignolo con cui Allen amava chiamarla, cioè Annie. Nel 2006 la rivista statunitense Premiere mette questo ruolo al 60esimo posto nelle 100 migliori interpretazioni di tutti i tempi.
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Poi, nel 1978, la Keaton lascia Allen e inizia una relazione con Warren Beatty, con cui gira “Reds” nel 1981. Questo ruolo le frutta la seconda nomination all’Oscar della sua carriera come Migliore Attrice Protagonista e il David di Donatello alla Migliore Attrice Straniera. La relazione con Beatty termina con le riprese del film.
Recita ancora con Woody Allen nel 1993, per il film “Misterioso omicidio a Manhattan”. La terza nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista arriva nel 1997 con il film “La stanza di Marvin” Dopo Warren Beatty, inizia una relazione con Al Pacino, che finisce definitivamente in concomitanza con l’uscita del terzo film della saga “Il Padrino”, nel 1991.
Si cimenta anche nella regia, prima in lavori per la tv, poi anche al cinema con “Paradiso” nel 1987, “Fiore selvaggio” del 1991, “Eroi di tutti i giorni” nel 1995, “Mother’s Helper” nel 1991 e “Avviso di chiamata” nel 2000. Nel 1996 torna al cinema con l’esilarante film “Il club delle prime mogli“, a fianco di Bette Midler e Goldie Hawn.
Nel 2003, invece, ottiene un grande successo nel ruolo di una affascinante e dolce commediografa conquistata da Jack Nicholson, nella commedia “Tutto può succedere – Something’s Gotta Give“. Per questa interpretazione, si aggiudica la quarta candidatura all’Oscar, sempre come Migliore Attrice Protagonista.
I film più recenti sono: “Book Club – Tutto può succedere (Book Club)”, regia di Bill Holderman (2018); “Amori, matrimoni e altri disastri (Love, Weddings & Other Disasters)”, regia di Dennis Dugan (2020); “Mack & Rita“, regia di Katie Aselton (2022).
Vita privata e curiosità
Diane Keaton non si è mai sposata. Ha invece adottato due bambini: Dexter (nel 1996) e Duke (nel 2001). Dalla passione per i tessuti e per l’interior design, nel 2022, nasce una nuova avventura imprenditoriale, con il lancio della sua collezione di tessuti, con il marchio S. Harris.
Non è la sua prima incursione nel design di interni. Già nel 2017, infatti, firma “The House That Pinterest Built”, in cui ripercorre il processo creativo con cui realizza la sua casa di Los Angeles, in stile anni Venti. La scorsa primavera, un secondo libro, sempre di design “Saved: My Picture World”, un’autobiografia fotografica in cui elementi grafici si alternano a collage realizzati con i ritagli di giornale conservati nel corso degli anni.
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“La carta è il mio mezzo”, racconta in una intervista nel novembre del 2022. “Non scherzo quando dico che il mio ufficio è stracolmo di raccoglitori pieni di immagini che mi piacciono, il tutto suddiviso in base a diversi progetti. Le vecchie case spagnole hanno un posto d’onore”.
Foto interna di Ruven Afanador – CC BY-SA 3.0. Foto in evidenza Instagram @diane_keaton.
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