James Van Der Beek, noto per Dawson's Creek, condivide la sua diagnosi di cancro al colon-retto e il sostegno della famiglia.
Demi Moore, la sorprendente metamorfosi nel nuovo film: “Ho affrontato le mie paure”
A pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane, “The Substance” – il body horror con protagonista Demi Moore – sta conquistando i social. Presentato all’ultimo Festival di Cannes, il film ha ottenuto la Palma d’Oro per la miglior sceneggiatura.
Per Halloween Demi Moore ha condiviso su Instagram alcune foto che immortalano la sua incredibile trasformazione.
Il ruolo di Demi Moore in “The Substance”
In “The Substance,” Demi Moore veste i panni di Elisabeth Sparkle, un’ex attrice premiata ora impegnata come istruttrice di fitness in un noto programma televisivo. Elisabeth, però, viene improvvisamente licenziata da un dirigente senza scrupoli, interpretato da Dennis Quaid, che le dice senza mezzi termini: “A 50 anni è finita, serve carne fresca”.
Decisa a dimostrare il contrario, Elisabeth assume un farmaco sperimentale che promette di restituirle giovinezza e bellezza. Dopo la prima dose, si manifesta Sue, una versione più giovane e perfetta di Elisabeth, interpretata da Margaret Qualley.
Le due identità devono alternarsi ogni settimana, evitando di sovrapporsi per non incorrere in conseguenze disastrose. Nel tentativo di mantenere il controllo e inseguire un’eterna bellezza, Elisabeth finisce per cadere in una spirale che la trasforma in un vero e proprio mostro.
Demi Moore: “Il film mi ha insegnato ad accettarmi così come sono”
In un’intervista a “Variety,” Demi Moore racconta come “The Substance” l’abbia aiutata a confrontarsi con le sue insicurezze, accettando il proprio corpo, anche nelle imperfezioni.
“Mi sono ritrovata a fare i conti con le mie paure e ad accettare il mio corpo anche attraverso i difetti. Non avevo paura di affrontare l’argomento, le cose che ti spingono fuori dalla tua zona di comfort sono anche quelle che ti danno la maggiore opportunità di crescita. Una delle più grandi idee sbagliate su di me è che ho amato il mio corpo. La realtà è che devo ringraziare il mio lavoro, che mi ha dato l’opportunità di superare le insicurezze, come le copertine che ho realizzato per Vanity Fair. Ho cercato di liberarmi dalla condizione di schiavitù in cui mi ero messa da sola. Il film mi ha fatto capire che devo apprezzarmi così come sono. Sto ancora scrivendo la mia vita, la mia storia non viene dettata in base alla mia età
Grazie al suo lavoro la star di Hollywood si è liberata della sua prigione mentale, imparando ad accettasi per quello che è a prescindere dall’età.