“Mi ammalai di cancro, poi la follia Rai”: Daria Bignardi si mette a nudo

di Gaetano Ferraro


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Daria Bignardi è uno dei personaggi più interessanti del panorama televisivo italiano. Conduttrice, autrice e perfino direttrice di rete, ha attraversato con piglio deciso e controcorrente gli ultimi 20 anni della tv nostrana, lasciando sempre il segno. Ospite del podcast La Tintoria, Daria Bignardi ha ripercorso alcuni momenti topici del suo percorso professionale, tra cui l’esperienza al Grande Fratello e la discussa direzione di Rai 3.

L’esperienza al Grande Fratello e l’addio a sorpresa

Partiamo dalla conduzione delle prime due storiche edizioni del Grande Fratello, all’alba del nuovo millennio. Un reality destinato a rivoluzionare i codici del piccolo schermo, capace di imprimersi nell’immaginario collettivo grazie anche al carisma e alla credibilità di Daria Bignardi. Che però, con una mossa a sorpresa, decise di mollare il timone del programma per evitare di rimanerne intrappolata. “Avevo un contratto per tre anni, dopo il secondo Gf rimasi incinta pur di non fare il terzo”, ha svelato con ironia la conduttrice.

L’incontro con Pietro Taricone e il passaggio a Italia 1

Il Grande Fratello ha regalato alla Bignardi l’incontro con Pietro Taricone, indimenticata icona della prima edizione poi scomparsa prematuramente. “Con lui c’era un’intesa particolare, era un ragazzo speciale”, il commosso ricordo della presentatrice. Dopo l’addio al reality Daria è passata per Italia 1, dove ha condotto La Fattoria e Le Iene, prima di consacrarsi definitivamente grazie a Le Invasioni Barbariche, talk show di grande successo che l’ha vista protagonista per un decennio su La7.

La direzione di Rai 3: “L’unico vero grande errore della mia vita”

Ed è stato proprio dopo la fortunata esperienza alle Invasioni Barbariche che è arrivata la discussa nomina a direttrice di Rai 3. Una scelta, quella di mettersi alla guida della terza rete Rai, che oggi la Bignardi non rifarebbe: “È stato l’unico vero grande errore della mia vita”, ha ammesso. “Accettai quella follia in un momento particolare, mi ero ammalata di cancro, avevo fatto chemioterapia. Avevo bisogno di non pensarci e mi arrivò quella proposta…”.

I progetti in Rai e le dimissioni

In Rai Daria ha comunque portato avanti progetti apprezzabili come Stato Civile e Sono Innocente, ma alla fine ha dovuto arrendersi all’evidenza: “Non era il mio ruolo. Io sono un’autrice, lì è un altro lavoro. Per lavorare in Rai devi avere gli anticorpi… Alla fine mi sono dimessa, rinunciando al denaro”.

Un carattere schietto e anticonformista

L’intervista rilasciata al podcast Tintoria ha messo in luce il carattere schietto e anticonformista di Daria Bignardi, una delle poche donne capaci di lasciare un’impronta in un ambiente difficile come quello della tv generalista italiana. Il suo percorso professionale è costellato di scelte coraggiose e controcorrente, mosse audaci dettate sempre da una lucida consapevolezza.

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