Stefano De Martino si racconta senza filtri: dal sogno di una famiglia più matura alla conduzione di Affari tuoi, fino all’ambizione di Sanremo.
Costantino Vitagliano: “Devo tutto a Maurizio Costanzo, mi ha insegnato a stare in tv”
Costantino Vitagliano, diventato celebre come tronista di Uomini e Donne, racconta in un’intervista di dovere gran parte del suo successo all’incontro con Maurizio Costanzo.
Costantino Vitagliano e Maurizio Costanzo
Parlando ai microfoni di RTL 102.5, Costantino Vitagliano ha spiegato: “Ho fatto parte della famiglia di Costanzo per più di dieci anni. Ho lavorato con loro per molti programmi tv, Maurizio scrisse il mio film e poi Buona Domenica. La prima volta, ospite al MCS, entrai nelle grazie di Costanzo e mi disse: ”Questo lo vendo a tranci””.
Poco dopo la morte di Maurizio Costanzo, avvenuta lo scorso 24 febbraio, l’ex tronista aveva espresso il suo dispiacere, facendo riferimento al legame che aveva creato con lui, quando aveva lavorato al suo fianco.
Costanzo aveva visto in lui del potenziale e lo volle a Buona Domenica. Il grande giornalista era l’unico in grado di tranquillizzare Vitagliano, che aveva ai tempi iniziato a frequentare da poco la tv: “La mattina mi chiamava per farmi vedere la curva degli ascolti. Fino a quando sei alto – diceva – allora funzioni. E io stavo tranquillo. Devo tanto, tutto, a Costanzo che mi ha insegnato a stare in televisione“.
A breve Costantino tornerà in tv con un programma su Rai2 e ha spiegato che anche questa esperienza è stata ispirata da Costanzo: “L’ultimo regalo di Costanzo, perché molti autori sono nati proprio grazie al grande Maurizio“.
Sempre nella stessa intervista, l’ex tronista non ha nascosto di aver attraversato anche momenti di grande difficoltà emotiva: “Ho vissuto per 10 anni l’incubo degli attacchi di panico. Almeno tre o quattro volte nella mia vita ho pensato di non farcela, noi del mondo dello spettacolo siamo liberi professionisti e viviamo nella precarietà. Ho iniziato come modello e poi sono calato. I dieci anni di tv con sfilate e serate mi hanno massacrato. Non ero più me stesso, non avevo più una vita. Avevo in tasca sempre le gocce di tranquillanti”.
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