Non è mai troppo tardi per cambiare desideri o per scoprire cosa si desidera davvero. A 35 anni, infatti, Antonietta Ballo, l’attrice, ex fidanzata storica di Lino Guanciale, ha rivelato di aver scoperto di essere lesbica: «Non l’ho vissuto come uno strappo: è stato come se esserlo avesse fatto parte di me per sempre»
Non esiste un’età prestabilita per arrivare alla consapevolezza di sé, e questo Antonietta Bello, attrice nota al grande pubblico per essere apparsa in diverse fiction televisive, da Don Matteo a Un medico in famiglia, da Braccialetti rossi a Le rose di Eva, lo sa molto bene. A 35 anni, infatti, Bello, che è stata fidanzata per dieci anni con il collega Lino Guanciale, ha rivelato di essere lesbica.
In una recente intervista a Diva e Donna l’attrice ha rivelato: «Adesso non potrei più fidanzarmi né con lui né con un altro uomo: mi piacciono le donne. A 35 anni ho capito di essere lesbica. Per me è stato tutto molto naturale, non l’ho vissuto come uno strappo: è stato come se esserlo avesse fatto parte di me per sempre, per quanto sia emerso fra i 34 e i 35 anni», ha rivelato Antonietta Bello riferendosi all’ex. L’attrice però, dopo aver ringraziato il giornalista che ha raccolto il suo coming out, ha poi pubblicato sui social un post vagamente polemico: «È una bella intervista, che per quanto sia stato bravo Riccardo (Russino, ndr), non può arrivare così come è stata vissuta da entrambi: come un momento di confronto quasi affettuoso. I motivi dell’inaccessibilità, a parte quelli ovvi di semplificazione dati dal mezzo su cui sono riportata, non dipendono dal giornalista e sono presto detti. Il titolo, e le foto, e tutto nell’impaginazione gira intorno al mio noto ex compagno, uomo ovviamente. Nonostante tutto, noi donne in certe riviste siamo ancora una costola e basta. E questo non è solo noioso, ma è francamente molto fastidioso. Detto questo, per tutti coloro, e ci sono, che sono andati o che andranno oltre a questa impaginazione vi ringrazio. Sembra incredibile di quanto le mie parole possano essere in contrapposizione con il font con cui vengono riportate. E forse proprio per questo, a me pare utile lo stesso, soprattutto dopo queste elezioni».
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Nello stesso post Antonietta Bello ha, inoltre, spiegato, il perché abbia scelto di condividere la sua vera natura in questo momento preciso. «Qualche tempo fa, a ridosso del Pride, mi chiama Riccardo e parliamo un po’ di apertura, nuovi orizzonti, i miei, e visibilità lesbica e di tutta la comunità, nuovi orizzonti di tutti. Mi sembra una cosa bella e anche importante. E spero che dalle mie parole si intuisca di quanto certe etichette servano solo come porta di ingresso verso la conoscenza di noi stessi, che deve restare ricca di sfumature e non rinchiudersi in credenze che poi diventano armature. Si parla di amore, ma anche di passione, di attrazione. I corpi parlano, fremono, e superare il binarismo anche in questo non sarebbe male: la pansessualità. Dovremmo ricordarci che – e dovremmo poterlo fare – possiamo vivere i nostri corpi anche a priscindere dall’amore, senza per questo perdere la magia e la bellezza delle cose belle. Ma tornando a noi, perchè definirmi lesbica, che resta così binario? C’è l’ovvietà del fatto che lo sono, ma desidero usare questa parola perchè ancora è troppo poco usata con l’accezione positiva che merita, e perchè la parità di genere è ancora ben lontana, piaccia o no ammetterlo».
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