Quarta puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani, prodotto da Fremantle.
Antonietta Bello: “Ho capito a 35 anni di essere lesbica”
Non è mai troppo tardi per cambiare desideri o per scoprire cosa si desidera davvero. A 35 anni, infatti, Antonietta Ballo, l’attrice, ex fidanzata storica di Lino Guanciale, ha rivelato di aver scoperto di essere lesbica: «Non l’ho vissuto come uno strappo: è stato come se esserlo avesse fatto parte di me per sempre»
Antonietta Bello: «A 35 anni ho scoperto di essere lesbica»
Non esiste un’età prestabilita per arrivare alla consapevolezza di sé, e questo Antonietta Bello, attrice nota al grande pubblico per essere apparsa in diverse fiction televisive, da Don Matteo a Un medico in famiglia, da Braccialetti rossi a Le rose di Eva, lo sa molto bene. A 35 anni, infatti, Bello, che è stata fidanzata per dieci anni con il collega Lino Guanciale, ha rivelato di essere lesbica.
In una recente intervista a Diva e Donna l’attrice ha rivelato: «Adesso non potrei più fidanzarmi né con lui né con un altro uomo: mi piacciono le donne. A 35 anni ho capito di essere lesbica. Per me è stato tutto molto naturale, non l’ho vissuto come uno strappo: è stato come se esserlo avesse fatto parte di me per sempre, per quanto sia emerso fra i 34 e i 35 anni», ha rivelato Antonietta Bello riferendosi all’ex. L’attrice però, dopo aver ringraziato il giornalista che ha raccolto il suo coming out, ha poi pubblicato sui social un post vagamente polemico: «È una bella intervista, che per quanto sia stato bravo Riccardo (Russino, ndr), non può arrivare così come è stata vissuta da entrambi: come un momento di confronto quasi affettuoso. I motivi dell’inaccessibilità, a parte quelli ovvi di semplificazione dati dal mezzo su cui sono riportata, non dipendono dal giornalista e sono presto detti. Il titolo, e le foto, e tutto nell’impaginazione gira intorno al mio noto ex compagno, uomo ovviamente. Nonostante tutto, noi donne in certe riviste siamo ancora una costola e basta. E questo non è solo noioso, ma è francamente molto fastidioso. Detto questo, per tutti coloro, e ci sono, che sono andati o che andranno oltre a questa impaginazione vi ringrazio. Sembra incredibile di quanto le mie parole possano essere in contrapposizione con il font con cui vengono riportate. E forse proprio per questo, a me pare utile lo stesso, soprattutto dopo queste elezioni».
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Antonietta Bello: “Non è uno strappo, lo sono da sempre”
Nello stesso post Antonietta Bello ha, inoltre, spiegato, il perché abbia scelto di condividere la sua vera natura in questo momento preciso. «Qualche tempo fa, a ridosso del Pride, mi chiama Riccardo e parliamo un po’ di apertura, nuovi orizzonti, i miei, e visibilità lesbica e di tutta la comunità, nuovi orizzonti di tutti. Mi sembra una cosa bella e anche importante. E spero che dalle mie parole si intuisca di quanto certe etichette servano solo come porta di ingresso verso la conoscenza di noi stessi, che deve restare ricca di sfumature e non rinchiudersi in credenze che poi diventano armature. Si parla di amore, ma anche di passione, di attrazione. I corpi parlano, fremono, e superare il binarismo anche in questo non sarebbe male: la pansessualità. Dovremmo ricordarci che – e dovremmo poterlo fare – possiamo vivere i nostri corpi anche a priscindere dall’amore, senza per questo perdere la magia e la bellezza delle cose belle. Ma tornando a noi, perchè definirmi lesbica, che resta così binario? C’è l’ovvietà del fatto che lo sono, ma desidero usare questa parola perchè ancora è troppo poco usata con l’accezione positiva che merita, e perchè la parità di genere è ancora ben lontana, piaccia o no ammetterlo».
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