Alex Schwazer, l’addio alla carriera è amaro: “Volevo farlo per i miei figli”

di Ilaria Macchi


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La speranza di andare alle Olimpiadi era ormai stata accantonata, ma uno come Slex Schwzer, oro olimpico a Pechino 2008, non poteva accettare che la sua carriera si concludesse con una squalifica per doping, che lui ha sempre considerato ingiusta. Anche nel periodo trascorso nella ‘Casa’ del “Grande Fratello” lui ne aveva approfittato non solo per manifestare la sua innocenza, ma anche per allenarsi pensando che la sua istanza potesse essere accolta, ma così non è stato. Il marciatore sarà costretto a guardare quello che accadrà a Parigi dalla Tv.

Prima di quel momento lui ha scelto però di porre fine alla sua attività in una maniera particolare, con un evento che ha organizzato in prima persona, una marcia di 20 chilometri che si è tenuta a Trento a otto anni di distanza dall’ultima, così da permettere anche ai suoi figli di vederlo di persona. Non tutto è però andato come si sarebbe aspettato.

Una delusione difficile da digerire

La QAlex 20k ha segnato il ritorno in gara di Alex Schwazer ad Arco (Trento) dopo 8 interminabili anni di squalifica per la seconda positività al doping. Non c’era alcun obiettivo sportivo da raggiungere purtroppo, si trattava semplicemente di fare una gara contro se stesso per dimostrare di non avere perso lo smalto dei tempi migliori correndo per 50 giri in marcia.

L’ex campione olimpico non è riuscito però ad arrivare fino alla fine, si è fermato poco dopo aver superato i 13 chilometri, a causa del mal di schiena che gli ha reso impossibile proseguire. In pista c’era solo un atleta master di 42 anni, Damiano Barbieri dell’Asd Risorgive, Nessun altro, oltre alla giuria di marcia come accade in ogni appuntamento ufficiale, nche se il risultato non sarebbe stato ritenuto valido per il ranking internazionale, ma comunque, certificato per la graduatoria Fidal.

Nascondere il dispiacere è stato impossibile, anche se questo non può macchiare quanto di buono fatto nella sua carriera. “Avrei voluto disputare le Olimpiadi quest’anno. È stato incredibile vedere tutte quelle persone in tribuna qui ad Arco di Trento. Questi otto anni sono stati allucinanti, avevo i brividi a tornare in gara, anche con forti dolori alla schiena. Volevo essere qui a tutti i costi per i miei figli (Ida e Noah che non lo avevano mai visto gareggiare prima), purtroppo ho una forte sciatalgia da tre settimane, non volevo dirlo perché avevo paura che mi fermassi – ha detto a fine gara -. Ultima gara da atleta? No, atleti si resta sempre. È una cosa che hai dentro, come un artista, un musicista, sei atleta dentro”.

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